Avellino

Il bilancio del primo giorno di controlli dopo l'entrata in vigore del Decreto del Governo mostra che ad Avellino e provincia le misure restrittive non sono ancora state del tutto recepite dai cittadini. Le forze dell'ordine chiamate a controllare il rispetto di orari e prescrizioni hanno adottato la linea dura.

Da ieri i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino stanno eseguendo dei servizi di controllo del territorio in tutti i centri abitati e lungo le principali arterie stradali extraurbane dell’Irpinia, per verificare l’attuazione del decreto del Governo in materia del contenimento della diffusione del Coronavirus.

Sono circa 200 le persone controllate le cui autodichiarazioni, successivamente sottoposte ad attenta verifica, hanno fatto scattare le prime 22 denunce nei confronti di altrettante persone che hanno fornito delle informazioni non esatte o comunque non sufficienti a giustificare la propria mobilità.

Sotto la lente dei Carabinieri anche un centinaio di esercizi pubblici e commerciali all’esito delle quali 2 esercenti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per non aver rispettato gli orari previsti o per aver garantito la distanza di almeno un metro tra i clienti. Per tali esercizi sono state inoltrate ai rispettivi sindaci le proposte per la sospensione delle attività.

Fra i denunciati anche tre ragazzi che questa notte si aggiravano a piedi in Contrada Quattrograna: alla vista della “gazzella” mettevano in atto un maldestro tentativo di fuga, venendo prontamente bloccati dai Carabinieri. Privi di documenti di riconoscimento, sono stati successivamente identificati in tre giovani di Montoro, non ancora maggiorenni. Oltre al deferimento in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, per uno di loro, che non faceva mistero di non gradire quel controllo, è scattata anche la denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è la denuncia immediata per il reato di cui all’articolo 650 del Codice Penale, che prevede la pena dell’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro, salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave, quale, ad esempio, Resistenza a un pubblico ufficiale (per chi, nel fuggire dalle zone “arginate” dalle forze dell’ordine, resista alle stesse) o un Delitto colposo contro la salute pubblica. I controlli proseguiranno incessantemente anche nei prossimi giorni nell’ambito dell’intero territorio provinciale.