E' una situazione difficile per i medici di famiglia della provincia di Benevento. Sentinella del territorio e in un momento terribile in trincea. In trincea sì, ma senza armi: è la denuncia che arriva da uno dei medici di famiglia che sta fronteggiando l'emergenza.
“Ci hanno lasciati completamente soli – afferma – questa è la verità. Quando c'è da bacchettarci per la spesa farmaceutica, per le nostre prescrizioni, allora via alle pec di ammonizione, alle convocazioni, alle stigmatizzazioni.... e ora che c'è da difendere una categoria che fa da presidio del territorio? Silenzio totale”.
L'equilibrio è così delicato che basta poco, pochissimo per farlo saltare, anche perché per ora la provincia di Benevento è stata parzialmente risparmiata, per fortuna, con soli due casi (più due dalla provincia di Avellino), ma se la situazione si complicasse ci sarebbero problemi: “Se si ammala uno di noi, che gestiamo tanti pazienti in particolare in provincia il sistema può collassare”.
E dire che gli strumenti siamo pochi: “Non ci hanno fornito nulla, le mascherine ce le siamo dovuti procurare da soli. Le mascherine sono state fornite ai dipendenti Asl, non a noi medici di base. Ora ci autogestiamo nel senso che contingentiamo gli ingressi in studio, cerchiamo di fare quanto più possibile le ricette elettroniche, ma non sempre è possibile, con gli anziani che sono tanti non si può. Le uniche cose che hanno fatto sono state inviarci copia dei decreti...anzi no, ci hanno anche fornito il numero da contattare se abbiamo casi da segnalare, fino a tre giorni fa non avevamo neanche quello”.