Donna affetta da coronavirus ad Ariano Irpino. Il direttore dell'Asl di Avellino Maria Morgante, chiarisce in maniera puntuale l'intera vicemda, partendo dall'accesso al pronto soccorso, avvenuto la sera dello scorso giovedì 6 marzo.
"La donna è arrivata, accompagnata direttamente in pronto soccorso e ha seguito tutto un percorso che ha portato al risultato che oggi conosciamo tutti. E' risultata positiva e a seguito di questo evento, purtroppo abbiamo avuto una serie di conseguenze a livello organizzativo."
Eventuali responsabilitò su quanto accaduto?
"Rispetto a questa vicenda, noi come azienda, che rappresento in provincia di Avellino, saremo intransigenti, rispetto a questo evento che non doveva assolutamente accadere. Dopo aver ricostruito in maniera dettagliata, il percorso della donna entrata in pronto soccorso, verificheremo le responsabilità."
Frangipane in affanno. C'è al momento una grave situazione di emergenza. Il personale è stato decimato.
"Abbiamo una carenza di personale, che ci ha portato alla chiusura del pronto soccorso, con difficoltà anche in altre unità operative. Ci sono quindi difficoltà per recuperare i medici, che nel frattempo sono in sorveglianza fiduciaria, alla pari di infermieri ed operatori socio sanitari. Ci stiamo attrezzando per verificare il modo in cui si possa recuperare il personale per rendere di nuovo attivo il pronto soccorso. Nel frattempo, abbiamo 33 persone in sorveglianza fiduciaria, tra cui 24 tra medici, infermieri, oss, 3 pazienti ricoverati in una stanza di isolamento, all'interno del pronto soccorso e poi abbiamo l'uomo e la donna positiva al Moscati di Avellino e in più abbiamo personale che ha transitato nella struttura durante l'accesso dei due pazienti."
Il pronto soccorso resta al momento temporaneamente chiuso
"Il pronto soccorso è stato sottoposto ad attività di sanificazione, ben due volte, più un ripasso e naturalmente finchè non recupereremo tutto il personale necessario non potrà essere riaperto. Stiamo facendo di tutto per riaprirlo. Cerchiamo il personale infermieristico e gli operatori soco sanitari necessari, ma al momento non abbiamo i medici. Abbiamo chiesto aiuto anche al personale del 118. Qualcuno ha dato anche la disponibilità ma risultano sempre in numero non sufficiente per garantire i turni. Speriamo che questa situazione di panico generale ci aiuti a recuperare personale e quindi a riprendere la fiducia con cui stavamo lavorando."
Al momento è importante salvaguardare la salute cittadini.
"Dobbiamo fare l'impossibile per arrivare a che la popolazione, si renda conto di fare delle cose che ritengo siano elementari. Se vogliamo evitare che la contaminazione continui, è necessario darsi delle regole. Evitiamo di uscire, non è necesario andare con famiglie intere nei supermercati, basta una sola persona. Se abbiamo dei sintomi, la febbre, la tosse, chiamiamo il medico di medicina generale, il servizio di epidemiologia che è h24 disponibile, raccontiamo quello che ci sta succedendo. La persona verrà presa in carico per valutare il suo stato di salute, seguita giorno e notte. Sono cose semplici. Abbiamo vergogna di dire, che abbiamo la febbre? Se ci sta dobbiamo prendere dei provvedimenti, se vogliamo bene a noi stessi e alla nostra famiglia, alla comunità. Sono azioni che vanno fatte. E' inutile che continuiamo a nasconderci per vergogna."
Nuovi tamponi
"E' stato effettuato per motivi puramente precauzionali un secondo tampone, lo abbiamo richiesto noi, anche per il marito della donna risultata positiva. Il personale sanitario si è recato presso la sua abitazione. Adesso aspettiamo il risultato, in serata o domani mattina."
In sintesi da un lato guardare ai cittadini, in questo momento in pieno panico, dall'altro ricostruire in maniera puntuale, che cosa è successo, un medico o un'altra persona, chi esso sia. Nel momento in cui abbiamo ricostruito il tutto, si prenderanno i provvedimenti necessari e indispensabili, per una correttezza professionale di tutti."
Su una informativa della Procura? "Non conosco una informativa in merito. Mi state dicendo una cosa che in questo monento non so, per cui non posso rispondervi."
Allagare la platea della quarantena? "In questo momento, il servizio di epidemiologia, sta ricostruendo tutta la filiera. Mi riferisco a tutti i familiari e i contatti che hanno avuto e dove sono stati. Si sta facendo una ricerca puntuale, almeno spero, ma tutto dipende dalla coscienza di ognuno di noi, di dichiarare che ha avuto contatti con una determinata persona, Non basta la nostra ricostruzione. Serve la collaborazione da parte di tutti. Qui non si vuole puntare il dito nei confronti di qualcuno, ma si vuole tutelare il benessere di tutti."