Cerreto Sannita

La notizia della ‘Pompei medievale’ conquista l’attenzione dei mass - media. Ha un nome particolarmente evocativo il drone che nei giorni scorsi ha sorvolato la ricca area dove sorgeva la Cerreto distrutta dal tremendo terremoto del 5 giugno 1688. ‘Indiana Jones’ ha lavorato con fotocamere e laser per realizzare il rilievo della cittadina da riportare alla luce: le informazioni serviranno a realizzare una ricostruzione virtuale dell'antica cittadina sepolta. Un lavoro, come detto, che ha destato tanta attenzione, tra cui anche quella dell’Agenzia nazionale stampa associata (Ansa) che se ne occupata nella sezione relativa alle scienze ealle nuove tecnologie. A realizzare il rilievo con il drone è stato il distretto delle 'città del futuro', Stress, uno dei sei distretti ad alta tecnologia della Regione Campania, in collaborazione con l'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). L'iniziativa è una delle fasi dimostrative del progetto Provaci (Tecnologie per la Protezione sismica e la Valorizzazione di Complessi di Interesse culturale), finanziato dal Ministero dell'Università e Ricerca e di cui è capofila proprio il distretto Stress. E il drone che richiama nel nome l’eroico protagonista di interessanti pellicole dirette da Steve Spielberg, mette in moto un futuro dai tratti “hollywoodiani” per la cittadina medievale. Particolarmente soddisfatto del lavoro che si sta portando avanti si mostra il vicesindaco cerretese Lorenzo Morone. Sul profiklo facebook dell’ente di Palazzo San’Antonio, la fotografia pubbblicata a lato è stata ieri mattina così descritta: “Questo sarà il panorama visibile dall'alto della Torre una volta completati i lavori di recupero e messa in sicurezza dell'intera area. Ci auguriamo che il tutto possa essere inaugurato entro l'autunno prossimo. Un pò come è avvenuto per la torre Normanna di Telese Terme, da poco accessibile e visitabile con accesso fino al "belvedere" superiore”. Nel suo commento Morone, richiamando l’attenzione suscitata sulla stampa dai fatti cerretesi, ha sottolineato:?“In vista di uno sfruttamento turistico, che interesserà soprattutto le Amministrazioni future, se lo riterranno opportuno e visto che ora si stanno semplicemente gettando le basi, la diffusione della notizia desta quella curiosità che è indispensabile per far muovere la gente: ‘ La corazzata Potëmkin’ non ha mai riempito le sale cinematografiche e di scavi archeologici è piena l'Italia. Ma la cosa strana, e che è stata ripresa da tutti, proprio tutti i media, è il nome ‘Pompei Medievale’ che nacque per caso quando ero presidente della Pro Loco e Franco Gismondi era assessore alla cultura. Allora Cerreto Vecchia era solo “un'espressione geografica”, per dirla alla Metternich. E fu proprio Franco ad intuire per primo la potenzialità dell'accostamento, un pò irriverente, tra Cerreto e Pompei, ripetendolo ogni volta possibile per la sua carica istituzionale. Mi auguro, per Cerreto, che si verifichi quanto da me e Franco auspicato: “poca favilla gran fiamma seconda” (Paradiso I, 34), e che quanto partito solo pochi anni fa con l'acquisizione al patrimonio comunale del sito di Cerreto Vecchia da parte della precedente amministrazione Santagata, possa concretamente dare una mano a Cerreto, unitamente alle altre potenzialità. Forse solo così si dimenticheranno meriti e/o demeriti, pregi e difetti, e si penserà solo a come trarre utili per la nostra “città nuova”. Buona fortuna, Cerreto!”.

di Pasquale Carlo