Tra i primi pazienti risultati positivi, in Campania, alla Covid 19, la sindrome provocata dal nuovo coronavirus proveniente dalla Cina, c'e' un tecnico di laboratorio biomedico residente a Montano Antilia, nel Cilento, impiegata in una struttura sanitaria del nord Italia, nel cremonese. La professionista e' attualmente ricoverata in buone condizioni di Salute al Cotugno di Napoli. Sulla sua vicenda (un viaggio di ritorno in ferie, dal cremonese appunto, zona d'Italia in cui la professionista lavora, a quella del Cilento dove risiede la sua famiglia) il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha parlato nei giorni scorsi di "pura irresponsabilita'". In merito a cio' l'Ordine delle professioni sanitarie dei Tecnici sanitari di Radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e prevenzione, di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, in analogia con quanto gia' dichiarato dall'Ordine di appartenenza della professionista iscritta a Cremona, sottolinea "l'inopportunita' e irritualita'" delle frasi utilizzate dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. "In un momento di difficolta' del Servizio sanitario nazionale e dell'Italia tutta, in cui tanti camici bianchi sono impegnati in prima linea per frenare la diffusione del virus e curare i soggetti che, venuti a contatto col virus si ammalano e in alcuni casi hanno bisogno di cure e ospedalizzazione - avverte Franco Ascolese, presidente dell'Ordine TSRM e PSTRP di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta - sentiamo da un lato innanzitutto di esprimere solidarieta' alla collega a cui auguriamo un percorso di guarigione rapido, dall'altro esprimiamo disappunto per una colpevolizzazione di presunti comportamenti a rischio messi in atto dalla collega che non risultano siano stati agiti. Un viaggio avvenuto da una zona gialla e non rossa che era consentito dalle norme e che e' stato fatto con la prudenza dettata dal contesto generale che ci coinvolge tuti. I toni, utilizzati dal governatore, pur comprensibili per il contesto di generale preoccupazione che il contagio possa diffondersi anche in Regione Campania, nel caso specifico risuonano tuttavia del tutto inappropriati e irrituali. A tal proposito vanno inoltre stigmatizzati riferimenti negativi a tutti i malati che in questo momento sono sotto attenzione delle istituzioni sanitarie campane affinche' non si sentano additati e discriminati ma solo vittime di un virus i cui comportamenti diffusivi ed epidemiologici mostrano come testimoniato dalla letteratura scientifica, andamenti imprevedibili e talora anomali. La ricostruzione della mappa dei contagi di questo aspetto deve tenere necessariamente conto. Auspichiamo al contempo - conclude Ascolese - che il clima generale rientri nell'ambito di una serena lotta di tutte le parti in causa contro un virus che sta mettendo a dura prova mia tenuta sociale ed economica di molti paesi del mondo". Come Ordine "indichiamo altresi' la necessita' che il dibattito si orienti soprattutto ad una seria disamina scientifica delle possibili modalita' di diffusione del contagio e delle misure necessarie al suo contenimento soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria che coinvolge tutta la penisola. E' bene dunque e piu' opportuno focalizzare le energie di ogni soggetto istituzionale e pubblico coinvolto alla gestione coesa, unitaria e razionale dell'emergenza stessa".