"Quando si lascia, soprattutto se a farlo è un esponente di spicco, si sente in dovere di confessarsi, di stilare un testamento politico da destinare a chi verrà dopo. E’ ciò che ha fatto il Presidente uscente dell’Unione dei Comuni Caudini (Città Caudina), nonché sindaco del Comune di Rotondi Antonio Russo.
Poche parole ma dense di significato “dopo un anno di presidenza, lascio la guida della Città Caudina, passando il testimone a chi mi succederà, purtroppo lasciandogli una scatola vuota, bella all’esterna ma senza contenuto”. Come non essere d’accordo con il presidente Russo, quando afferma che con le regole attuali, la scatola non potrà mai riempirsi e quindi bisogna cambiare le regole. Giusto ed encomiabile lo sfogo, però vorremmo ricordare al dott. Russo che era già sindaco e quindi di diritto membro della Città Caudina, all’atto della creazione nel 2014 e che ci saremmo aspettato che le stesse considerazioni le avesse fatte un anno fa, all’atto dell’insediamento, magari condite con qualche idea e qualche proposta, se lo avesse fatto adesso non saremmo al punto zero. Allora analizziamo quali sono le principali cause che hanno impedito alla Città Caudina di decollare, dopo sei anni dalla nascita.
Le testate giornalistiche locali, sempre attente alle problematiche della Valle, hanno già offerto al pubblico, analisi e soluzioni per ovviare all’ingessatura dell’istituzione che dovrebbe unire tutti i comuni della Valle, per favorire la nascita di un organo che sia in grado di gestire i bisogni dei servizi essenziali di interesse collettivo ed intervenire laddove i comuni più piccoli, non riescono a garantire. La prima negatività è l’aver stabilito che la carica di Presidente fosse assegnata pro tempore, ai sindaci dei comuni aderenti, con la durata di un anno. I sindaci hanno mille problemi da gestire nei rispettivi comuni, dovendo mediare tra altrettanti pressioni interne ed esterne, nell’esercizio del proprio mandato amministrativo, che difficilmente avrebbero potuto gestire anche le problematiche sovracomunali che competono al ruolo di presidente della Città Caudina che in molti casi, vanno a contrapporsi a quelle interne dei comuni stessi.
Entro i prossimi due anni cambieranno i sindaci di quasi la metà dei comuni caudini e molti di questi non potranno essere rieletti perché avranno completato il secondo mandato, con il risultato di veder cambiare lo scenario politico della valle, con tutte le conseguenze si possono immaginare. La seconda negatività è la divisione amministrativa della Valle dovuta all’appartenenza a due province che, anche se sono state dichiarate abolite per legge, continuano ad operare proprio nel settore dei servizi essenziali come manutenzione delle strade e altre infrastrutture del territorio. La terza negatività è il prevalere della logica dei numeri e cioè l’influenza di un comune all’interno della città Caudina, in relazione al peso demografico. Questo concetto allontana piuttosto che unire i comuni, rendendo impossibile il vero scopo per il quale è nata l’Unione dei Comuni della Valle Caudina.
La soluzione per dare l’avvio al nuovo corso della Città caudina, è di ordine politico e solo risolvendolo si può sperare di superare le difficoltà e colmare il vuoto come denunciato da Russo. La prima e più importante modifica allo statuto dell’Unione dei Comuni, è legata alla figura del Presidente. Si potrebbe ipotizzare l’elezione del Presidente, con durata almeno quadriennale, con suffragio universale tra tutti i comuni aderenti, come avviene per l’elezione del governatore della regione, con o senza ballottaggio, facendo coincidere tale elezione con un appuntamento elettorale nazionale o regionale.
La carica di presidente della Città Caudina, dovrebbe essere incompatibile con altre cariche amministrative e politiche, sia comunali che extra comunali. Mi rendo contro che le problematiche siano complesse e di non facile definizione, ma è importante che se ne cominci a parlarne all’interno dei consigli comunali e nelle organizzazione dei cittadini operanti sul territorio Caudino, in modo da creare di fatto una struttura operativa, come i cittadini si aspettano." Fin qui la nota inviata da Giuseppe Mainolfi, capogruppo consiliare Terra Mia al comune di Rotondi .