Venticano

Perdere una finale senza uscire sconfitti sul campo è difficile da digerire soprattutto fino a quando te la sei giocata fino all’ultimo minuto. Questo in sintesi è quello che è successo ieri allo Sporting Venticano che pareggiando 0-0, contro la Polisportiva Calitri, nella gara valevole per la finale play off del girone G di Seconda Categoria, ha visto sfumare il sogno della seconda promozione consecutiva. A parlare il giorno dopo la sconfitta è il capitano Daniel Panella: "Abbiamo lottato fino all’ultimo minuto ma non abbiamo vinto. E’ troppo tardi anche per mordersi i gomiti. Loro sono stati più costanti di noi poiché nell'ultima parte di stagione abbiamo messo troppa sufficienza in alcune gare dove potevamo raccogliere qualche punto in più come nelle partite contro il Bisaccia, la Vallatese e il Lacedonia. Saremmo potuti arrivare secondi in classifica. Questa finale play off avremmo potuta giocarla in casa e invece resta in Seconda Categoria una squadra tosta come la nostra e anche un po’ sfortunata per via degli infortuni. Ieri noi "vecchietti" siamo riusciti a fare la differenza più dei giovani e ieri, nonostante un mio infortunio e la preoccupazione anche di qualche calciatore del Calitri che mi invitava "simpaticamente" a uscire, sono riuscito a giocare centoventi minuti. Non sempre capita di poter giocare una finale e da capitano non potevo abbandonare i miei compagni."

Per Panella ha inciso anche la direzione dell’arbitro nella semifinale contro l’Aquilonia: “Unica cosa che conta e che per me è stata decisiva è stata la sfortunata giornata dell'arbitro Mignone nella gara precedente a questa e la sciagurata decisione dei commissari di campo che ci hanno mandato a giocare una finale ancor più rimaneggiati per via della squalifica di Mogavero, per me ingiusta.”  Nella prossima stagione lo Sporting Venticano è chiamato a ripartire da questa sconfitta con l’obiettivo di migliorarsi.

Raffaele Buonavita