Attraverso una lunga lettera, i calciatori del San Tommaso hanno voluto rendere pubblico di non percepire stipendi o rimborsi da periodi più o meno prolungati. I grifoni, penultimi in classifica nel girone I di Serie D e reduci dalla sconfitta casalinga con il Castrovillari (2-3), hanno, nel contempo, garantito di fare il possibile per provare a raggiungere la permanenza in categoria. Domenica prossima (ore 14,30), al “De Cicco” di Pratola Serra, contro il Marina di Ragusa, è in programma la venticinquesima giornata di campionato.
La lettera - “Oggi, a malincuore, ci troviamo qui a comunicare la spiacevole situazione che si è venuta a creare e che stiamo vivendo sin dall’inizio di questa stagione calcistica al San Tommaso Calcio. Lo facciamo per rispetto della tifoseria, della stampa, e di un rione intero, ma, soprattutto, per noi stessi, in primis come uomini e per dignità personale. Purtroppo e ripetiamo, purtroppo, tutti nella vita attraversiamo momenti difficili. Capiamo le difficoltà, ma a essere presi in giro da circa un anno, dopo numerose promesse mai mantenute, da parte del presidente, non ci stiamo più. Lamentiamo una situazione a dir poco disastrosa da sempre: ci sono calciatori che sono fermi alla mensilità di ottobre, ma la cosa più grave è che più della metà della rosa, staff tecnico e sanitario non ha mai ricevuto alcun rimborso spese. Da due settimane siamo senza allenatore in prima e da molto più tempo, ottobre circa, non abbiamo né preparatore dei portieri, né massaggiatore, né medico, né preparatore atletico. A oggi ci siamo, come sempre, solo noi calciatori e qualche figura di contorno tipo il magazziniere, completamente abbandonati a noi stessi. Qualcuno si chiederà, perché non siete andati via a dicembre in queste condizioni? Nel mese di ottobre il presidente ci disse chiaramente di non avere soldi a causa di sponsor venuti meno, lasciando a noi la scelta di fermarci nelle condizioni in cui eravamo o continuare fino alla riapertura del mercato di dicembre. Già allora continuammo solo per pura passione per questo sport e per la maglia, credendo alle ripetute promesse fatte da lui e mai mantenute. Poi, qui viene il bello, sono arrivati due soci che hanno aiutato il presidente e che hanno sanato in parte la situazione economica. Ci sembravano interessati e ci siamo fidati, nella speranza di poter finalmente avere le condizioni minime per svolgere al meglio il nostro lavoro. Per questo motivo, a dicembre, decidemmo di continuare, ma per l’ennesima volta abbiamo creduto al niente perché a oggi queste persone non fanno più parte del San Tommaso con le conseguenze che conoscete. A oggi, dopo l’ennesimo confronto, la società ha espressamente ribadito di non avere soldi. Nonostante tutto, speriamo ancora che qualcosa possa cambiare per il bene del San Tommaso e delle nostre famiglie. Alla luce di tutto questo cercheremo di onorare la maglia nei limiti del possibile, per il rispetto di molte persone che tengono a cuore il futuro del San Tommaso Calcio.”