Salerno

Dopo la decisione del Tar di Salerno che ha accolto il ricorso di un gruppo di cittadini residenti nell'area dell'aeroporto di Salerno, bocciando la compatibilità ambientale e urbanistica dello scalo, una delle infrastrutture più importanti per il territorio rischia un nuovo stop.

I giudici amministrativi hanno accolto le rimostranze dei ricorrenti. Contro la decisione la Gesac - società che gestisce sia l'aeroporto di Salerno che quello di Napoli - ha fatto sapere che presenterà ricorso: "La valenza strategica dell'aeroporto di Salerno, complementare a quello di Capodichino e funzionale ad una crescita bilanciata e sostenibile del traffico aereo, è stata riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, nel Piano nazionale degli aeroporti, ha inserito l'aeroporto di Salerno fra i 26 aeroporti di interesse nazionale".

Non solo. "Lo stesso decreto Sblocca Italia ha annoverato gli interventi di riqualificazione e potenziamento dello scalo di Salerno tra le "opere indifferibili, urgenti e cantierabili per il rilancio dell'economia". Il Tar, contrariamente a quanto accertato dal Ministero dell'Ambiente e dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, ha ritenuto insufficiente il livello informativo del Master Plan. Gesac, ricorrendo nelle sedi competenti, dimostrera' la correttezza delle decisioni assunte dagli organi preposti", si legge nel comunicato diramata dalla società con sede a Napoli.

"Il Sud lamenta da anni mancanza di sviluppo, specie a causa di una capacità infrastrutturale  inadeguata che mina alla base la qualità della vita dei nostri territori. Eppure, l'interesse personale di uno sparuto gruppo di persone, vince contro l’interesse comune. Nonostante, infatti, i pareri favorevoli del Ministero per l'ambiente, di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell'Enac, il Tar della Campania, sezione Salerno, ha annullato la Via (valutazione di impatto ambientale) dell'aeroporto di Salerno.

Non usa giri di parole Andrea Prete, presidente di Confindustria e unico rappresentante salernitano nel Consiglio d'amministrazione di Gesac dopo la fusione con il Costa d'Amalfi: "Un sistema che, a pieno regime, potrà accrescere il traffico complessivo della nostra regione fino a oltre 17 milioni di passeggeri, un'occasione straordinaria di crescita per tutto il territorio, per le attività turistiche, per le produzioni e per lo sviluppo dell'intera Campania viene così di fatto ostacolata", l'allarme del presidente.

"Fare richiede stimoli, coraggio e fiducia. Diversamente, se qualsivoglia investimento viene nei fatti rallentato e bloccato, perché perseverare? Se è il totale declino del Paese la meta che si vuole raggiungere, tanto vale abbandonare il campo, chiudere, andare via da un Paese che sceglie continuamente di impedire il  progresso e la crescita", il duro atto d'accusa di Andrea Prete.