Napoli

Con i bambini e le bambine del corso di teatro nei beni confiscati alla Camorra e dedicati alla memoria di Lucio D’Errico, Via Montesilvano nel Rione Sanità, Putéca Celidònia il 3 Marzo realizzerà un sogno di un intero Rione. 

“Non c’è differenza tra me e il mondo” è il risultato del corso di teatro gratuito, per bambini e ragazzi del Rione Sanità, che Putéca Celidònia tiene in due beni confiscati alla camorra. Infatti, il testo e i dialoghi contengono spunti e idee frutto della fantasia dei bambini stessi, che durante l’anno sono emersi dal confronto e dagli esercizi. La scenografia è costruita dagli stessi bambini di quei beni confiscati che frequentano il corso di scenografia gratuito tenuto dai volontari di Opportunity. 

“L’idea dello spettacolo – si legge nelle note di regia – è una metafora: attraverso la perdita e il disorientamento di un personaggio napoletano che non ricorda le proprie origini, si racconta di come Napoli molto spesso non valorizzi la propria identità e la ricchezza che la sua storia porta con sé. Come chi è costretto a partire, chi invece a restare: entrambi dimenticano la bellezza nascosta dietro le proprie origini, un viaggio all’indietro verso un ignoto conosciuto. Il viaggio, inteso come scoperta dell’io che si riconosce in tutto ciò che lo circonda, accompagna la narrazione: attraversa dubbi, naviga paure e supera gli ostacoli”.

La storia racconta di come, una volta, in un tempo indefinito, un bambino non ricordava più nulla. Chi era, come si chiamava e da dove veniva lo aveva dimenticato. Completamente perso, senza sapere cosa fare, incontra un insolito compagno di viaggio con il quale intraprende la ricerca per ritrovare ogni cosa di sé. In frammenti di mondo di cui è spettatore invisibile, viene guidato dal suo compagno che pian piano lo riconduce sulle tracce del suo passato. Gli odori, i suoni, i luoghi e le anime ricomporranno la sua stessa identità.

Putéca Celidònia nasce dall’incontro tra sei ex allievi della scuola del Teatro Stabile di Napoli. È Emanuele D'Errico ad aver scritto il testo e sono Clara, Umberto, Marialuisa, Dario e Teresa, gli eroi che regalano opportunità e alternative a bambini che non avevano un sogno. 

È a loro che va fatto un applauso, a questi super normali eroi che lottano la criminalità ogni giorno, regalando la propria professione e senza fare nemmeno troppo chiasso.