Casalbore

 

Non ce l'ha fatta Annamaria Recce, la ventinovenne di Buonalbergo rimasta vittima di un terribile incidente a Casalbore, giovedì scorso mentre faceva ritorno a casa per la pausa pranzo. La ragazza per cause ancora poco chiare era stata sbalzata dalla sua fiat punto in una scarpata per poi schiantarsi violentemente contro una parete rocciosa. Le sue condizioni erano apparse purtroppo molto critiche sin dal primo momento, non lasciando intravedere nessun segnale di miglioramento. I sanitari del reparto di rianimazione dell'Ospedale Cardarelli di Napoli, hanno fatto tutto il possibile, senza tralasciare nulla, per strapparla alla morte. La 29 enne era giunta in condizioni disperate dopo essere stata trasferita in eliambulanza dai sanitari del 118. Giovambattista Fabiano, medico in pensione del paese, le aveva praticato con immediatezza le prime fondamentali manovre di soccorso, liberando le vie aeree e monitorando la situazione, fino all'arrivo degli operatori Stie 118 di Montecalvo Irpino e dell’ambulanza medicalizzata Saut 118 giunta da Ariano. Un uomo intervenuto sul luogo, il primo a scendere giù e ad allertare i soccorsi era rimasto sconvolto. La ragazza muoveva lentamente le mani, aveva il volto insanguinato ed era priva di sensi.

Sotto accusa è finita sin dal primo momento la strada provinciale 209,  uno dei tratti viari completamente trascurati dalla Provincia di Avellino.

Non si può morire così per colpa della solita inerzia da parte di chi invece dovrebbe invece  garantire la sicurezza lungo le strade di sua competenza.....

Siamo stati sul posto per verificare di persona la situazione

L’asfalto è ballerino in più punti, tempo fa, si è provveduto a rifarlo senza neppure rimuovere il vecchio strato. Ciò che accaduto ad Annamaria Recce è una tragedia annunciata. Il punto esatto in cui la fiat punto è volata in fondo alla scarpata è sprovvisto completamente di protezioni. L’ultima striscia di guard rail fatiscente e inconsistente termina poco distante dal luogo dell’incidente.

Se ci fosse stata una barriera possente le cose sarebbero andate diversamente. Annamaria avrebbe impattato con la sua auto contro la struttura in ferro e non sarebbe mai finita in fondo alla scarpata in quel modo così violento e devastante. Anni fa stessa sorte era toccata ad un altro automobilista con conseguenze meno gravi, rispetto alla ragazza di Buonalbergo il cui cuore ha cessato di battere per sempre. In mattinata poco dopo le undici, la triste notizia da parte dei medici ai familiari di Annamaria. Dolore nei due comuni del Miscano, dove si è pregato e sperato fino all’ultimo in un miracolo, che purtroppo non c'è stato. 

 

Gianni Vigoroso