Coronavirus, allerta e controlli in Irpinia per i rientri lampo avvenuti nelle scorse ore dalla zona focolaio in Lombardia di Codogno e Lodi. Sono 15 le persone messe in quarantena a Lauro, dal primo cittadino Antonio Bossone, e scattano nuove ordinanze dei sindaci a scopo precauzionale anche a Taurano e Moschiano, sempre nel Vallo Lauro, per complessivamente 7 persone. E non si ferma la mappa del controllo nel territorio Irpino. Anche a Carife nella Baronia, il primo cittadino Antonio Manzi, ha predisposto l'isolamento domiciliare per un 45enne autotrasportatore di origini bulgare e residente in paese, rientrato da Lodi dove si era recato per lavoro.
Il caso di Carife
L'uomo è stato fermato al casello autostradale di Grottaminarda dai carabinieri per un normale controllo questa mattina. I militari hanno chiesto all'autotrasportatore da dove venisse e dove fosse diretto. Una volta accertato che il 45enne proveniva proprio dalla zona focolaio di Lodi, in Lombardia hanno prontamente avvisato il sindaco Manzi che ha fatto scattare la procedura di quarantena per lui, sua moglie e i suoi due figli a casa.
Taurano e Moschiano, scatta la quarantena
Sarebbe rientrato, invece, ieri sera a Taurano il 27enne che lavora anche lui a Codogno, il giovane sarebbe tornato in Irpinia a bordo della sua auto con sua madre affrontando sei ore di viaggio per tornare a casa.
Il giovane una volta tornato in paese avrebbe incontrato anche la fidanzata. Una circostanza che ha imposto provvedimenti precauzionali allargati anche alla vicina Moschiano, dove risiede la sua ragazza. Il sindaco Addeo ha imposto la stessa procedura fatta scattare anche dal sindaco Maffettone di Taurano, così da imporre l'isolamento domiciliare per la fidanzata, i genitori di quest’ultima e 2 parenti della stessa. Anche in questo caso il giovane, rientrato da Codogno, non presenta alcun sintomo e tutte le misure predisposte sono state messe in atto a semplice scopo precauzionale.
Sindaci, il summit, le verifiche
Sono ore di contatti febbrili per cittadini e amministratori. Nessuna persona ammalata, o che presenti sintomi allarmanti, ma la previsione del rischio resta la parola d'ordine per gli amministratori costantemente impegnati nelle verifiche del caso. I sindaci sono dovuti intervenire per i rientri dalla zona di Codogno, in provincia di Lodi in Lombardia. Una zona definita focolaio per il rischio contagio da Coronavirus per l'Italia dopo i primi casi. Si tratta di persone rientrate da Codogno e di parenti entrati in contatto con gli stessi.
I casi di Montefusco e Lauro
Casi che vanno a sommarsi a quello del 27enne di Montefusco, anche egli rientrato da Codogno, e dei suoi tre familiari. Per loro come per i 2 fratelli insegnanti di Lauro e rispettivi 13 condomini, sono scattati severi protocolli di quarantena cautelare.
I dati dei controlli dell'Asl
Procedure più severe rispetto a quelle osservate per le sei persone rientrate dalla Cina adottate dai sindaci di Bisaccia, Solofra, Casalbore, Mirabella e Grottaminarda nelle scorse settimane, che sono state completate e che hanno assicurato l'assoluta assenza del contagio da Coronavirus. Solo una delle due studentesse di Casalbore dovrà attendere qualche giorno per completare il suo periodo di controlli sanitari.
Intanto complessivamente in Irpinia sono quindi tra Montefusco, Carife, Lauro, Taurano e Moschiano 30 le persone in quarantena cautelativa e che non presentano sintomi da contagio, ma che sono state isolate e vengono tenute sotto strettissimo controllo sanitario a cura dell'Asl.