L’uomo che il 3 agosto 2013 investì Alice Gruppioni, figlia del presidente del Gruppo Sira di Bologna e della Sirpress nuscana è stato giudicato colpevole di omicidio di secondo grado. La sentenza emessa dal tribunale di Los Angeles contro Nathan Campbell, un pregiudicato di 39 anni del Colorado, drogato e alcolizzato ha confermato che Alice Gruppioni è stata investita e uccisa sul lungomare di Venice Beach in California che si trovava lì in viaggio di nozze.
Figlia del noto imprenditore bolognese, Alice Gruppioni, 32 anni, era una dirigente del gruppo Sira, che si era sposata da poco con Christian Casadei, architetto di Cesena, e si trovava in California in viaggio di nozze.
Era morta sul posto, fra le braccia del marito. Dopo una breve fuga, Nathan è stato catturato dalla polizia a Santa Monica. La famiglia Gruppioni in preda al dolore struggente per la perdita della figlia, aveva intentato una causa civile contro la contea di Venice Beach, accusandola di non aver protetto adeguatamente il marciapiede del lungomare dalle intrusioni di veicoli. Ad oggi Campbell rischia l'ergastolo, e l'entità della pena sarà stabilita in una nuova udienza ad hoc, fissata per il 5 agosto prossimo.
Elisa Forte