Mentre parte dei democratici pronostica nuovi assetti di maggioranza senza i renziani, Italia Viva si rafforza. E alla Camera conta sull'adesione di Michela Rostan, ormai ex deputata di Liberi e uguali. L'esponente politica salernitana ha ormai deciso di cambiare casacca: "È una decisione mia. Una decisione politica che tuttavia non c’entra con la questione del governo", ha detto all'agenzia Dire.
E Rostan ha motivato, in una lettera indirizzata al capogruppo di Leu Federico Fornaro, le ragioni della sua scelta: "Caro presidente, con questa lettera ti manifesto l’intenzione di lasciare il gruppo parlamentare di Liberi e uguali. Formalizzerò nelle prossime ore, nelle sedi istituzionali, tale scelta. L’origine di questa determinazione è nella difficoltà ormai manifesta di affrontare battaglie politiche che considero importanti, in totale solitudine”, scrive Rostan che cita “due circostanze", scrive la deputata nata a Polla.
La prima contestazione riguarda "l’impegno per consentire il rinnovo per i farmaci che combattono l’epatite c di restare nel fondo per gli innovativi per qualche mese ancora dopo la scadenza prevista in aprile. Ho voluto in commissione una indagine conoscitiva sul tema. Abbiamo tenuto decine di audizioni: si è sollevata unanime una voce. Malati, associazioni, medici ci hanno detto che siamo prossimi a debellare l’epatite C. Ma vanno rinnovati i farmaci innovativi, per almeno altri 6/12 mesi. Una scelta avversata per interessi economici dall’Aifa", ha spiegato Rostan.
"Ho provato a far inserire tale rinnovo nel milleproroghe, senza nulla di fatto. Né in sede governativa, nel decreto, né in Parlamento con emendamenti. Dal nostro ministro della Salute, informato di tutto, è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall’Aifa", l'accusa all'esponente di Leu nel Governo Conte.