In una lettera al presidente dell'assemblea Regionale del Pd Campano il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro ha fatto il punto sulla questione Regionali.
E mentre il Movimento Cinque Stelle prova a “sedurre” i dem invitandoli ad abbandonare De Luca per unirsi sul nome del ministro Costa, De Caro riflette, partendo dal rimbrotto ai vertici regionali del partito per lo scarso confronto che c'è stato finora: “Assai scarse sono state le occasioni di confronto e gli incontri informali, dei quali è stato dato ampio risalto dalla stampa, hanno segnato una netta demarcazione tra buoni e cattivi, tra eletti e reprobi, tra persone fisicamente sane e portatori di virus. Se la “conventio ad excludendum” riguardasse solo la mia persona, se soltanto io fossi “l'appestato” sarebbe poca cosa e potrebbe essere agevolmente rubricato come sgradevole episodio”.
De Caro, dopo aver ricordato il lusinghiero risultato alle primarie, spiega: “Molto probabilmente la direzione regionale indicherà in Vincenzo De Luca il candidato presidente”.
Un'indicazione giusta, secondo De Caro, notoriamente distante politicamente da De Luca: “Non ho rilievi di sorta: il Pd ha il dovere di riproporre il Presidente uscente e quest'ultimo ha il diritto a chiedere di essere nuovamente candidato. Diversamente opinando metteremmo in un cono d'ombra cinque anni di lavoro della Giunta Regionale e del suo Presidente. Ma accanto a questo riconoscimento ed alla orgogliosa rivendicazione del lavoro svolto nel quinquennio che sta per chiudersi occorre porsi il tema, non secondario né scontato della costruzione delle alleanze”.
Non è un mistero: per De Caro bisogna allargare il campo quanto più possibile. “Personalmente, ed in piena sintonia con le opinioni espresse dai nostri maggiori dirigenti nazionali, considero auspicabile ed anzi necessario costruire un’alleanza ampia ed inclusiva che, partendo dal PD, sappia tenere insieme tutte le forze che combattono il sovranismo e, più in generale, la destra.
Mi riferisco, evidentemente, al M5S, all’area rappresentata dal Sindaco di Napoli, a LEU, ai Socialisti, ad Italia Viva, ai Verdi, ai Radicali di + Europa alle espressioni di riformismo civico ed ai movimenti che, a partire da Bologna, hanno saputo riempire le piazze d’Italia.
Una grande alleanza, programmatica e politica, per il governo della prima Regione del Mezzogiorno.
Per raggiungere un simile obiettivo occorrono una forte, e non ipocrita, unità al nostro interno, lungimiranza, passione politica, pazienza infinita per mettere insieme i diversi e finanche gli opposti del recente passato.
Un’operazione complessa ma, verosimilmente, anche l’unica in grado di competere con buone possibilità di successo”.