Una volta c'erano le fumerie d'oppio, oggi quelle di crack. Sì, perché la droga derivata dalla cocaina ormai ha inondato il mercato, pur essendo pericolosissima, e i segni si vedono ovunque.
Così infatti documenta anche una pagina social relativa alla Circumvesuviana (Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti) nei bagni della stazione di Ercolano si è creata una vera e propria zona franca per consumare droga: ovunque ci sono bottiglie di plastica bucate o altri contenitori utilizzati come pipe di fortuna, con in collo coperto da carta argentata annerita e in alcuni casi ancora con la “cannula” da cui inalare il crack bruciato.
Una sorta di ritorno agli anni 70 dunque, quando era sovente trovare siringhe all'interno dei bagni delle stazioni per via del boom dell'utilizzo di eroina.
Non che il crack sia meno pericoloso: dà elevatissima dipendenza e rapidissima assuefazione fisica e psicologica, porta velocemente a depressione, apatia e stati paranoici e per la sua “potenza” elevatissimo è il rischio di overdose e dunque di morte per arresto cardiaco o ictus.
Crack ovunque: i bagni delle stazioni come negli anni 70
Il boom della droga derivante dalla cocaina: bagni delle stazioni pieni di pipe improvvisate
Redazione Ottopagine