San Valentino è alle porte e come ogni anno è in corso la ricerca al regalo perfetto per i propri partner; il numero dei consumatori che decide di acquistare online è in continua crescita, come testimonia il recentissimo aggiornamento dei dati Eurostat e tra gli internauti europei aumenta annualmente anche il numero di chi sul web cerca proprio la sua anima gemella attraverso iscrizioni a siti d’incontri e agenzie matrimoniali.
Tra questi tuttavia, alcuni consumatori non coronano affatto il romantico sogno, ma piuttosto incappano in indesiderati abbonamenti a pagamento o truffe di vario genere, ben note al Centro Europeo Consumatori Italia.
“Anche nel 2019 il nostro Centro ha ricevuto molteplici richieste di assistenza da parte di consumatori che lamentavano esorbitanti addebiti ad opera di siti di incontri che, proponendo allettanti prove gratuite o particolarmente convenienti, finivano col rivelarsi delle trappole senza via d’uscita” dichiara il Direttore Maria Pisanò. Spesso infatti i consumatori, al momento dell’iscrizione, non vengono adeguatamente informati su quali servizi sono inclusi nella versione gratuita e quali invece sono a pagamento; le indicazioni relative alle modalità di esercizio del diritto di recesso sono spesso poco chiare o inesistenti, così come quelle riguardanti la disdetta dell’abbonamento, difficilmente reperibili o addirittura assenti.
Come tutelarsi allora se si decide di cercare l’anima gemella online? “Sono sufficienti pochi e semplici accorgimenti” riferisce Monika Nardo, coordinatrice dell’ufficio di Bolzano che in primo luogo consiglia di “verificare dove si trova la sede legale dell’azienda titolare del sito: se questa si trova in uno stato vincolato all’applicazione della normativa europea a tutela del consumatore, è obbligato a fornire determinate informazioni prima della sottoscrizione dell’abbonamento”.
In primo luogo è necessario che sul sito siano pubblicati i recapiti, l’indirizzo e i dati identificativi del professionista; un sito web che non contiene tali informazioni non può ritenersi affidabile; le condizioni contrattuali, che è indispensabile leggere ogni qualvolta si decida di concludere una transazione online (e non solo) devono esplicitare la differenza tra iscrizione gratuita e creazione gratuita di un profilo contestuale alla sottoscrizione di un abbonamento a pagamento che consente l’accesso ad altri servizi; il diritto di recesso può essere esercitato entro 14 giorni anche a seguito della sottoscrizione di un abbonamento online.
Se si ha un ripensamento ma l’erogazione del servizio è già iniziata, il recesso non è più esercitabile solo a patto che si abbia espressamente acconsentito a tale limitazione e che ne sia stata data adeguata informazione prima della conclusione del contratto; un abbonamento non può costituire un vincolo perpetuo, per cui nelle condizioni generali del contratto devono essere esplicitate anche le modalità di disdetta dell’abbonamento.
Una verifica accurata della presenza di tali requisiti può dunque evitare di incappare in spiacevoli e intricate conseguenze e se non assicura di trovare l’anima gemella, per lo meno salvaguarda il portafoglio.