Uscirà nelle prossime ore dalla stanza a pressione negativa in cui è stato tenuto in via precauzionale, secondo il protocollo, il 28enne turista cinese che insieme alla moglie è arrivato all'ospedale Cotugno di Napoli due giorni fa. Il paziente, proveniente da una delle aree a rischio, era in luna di miele. Oggi sappiamo che il 28enne ha la polmonite ma non è il coronavirus la causa dell’infezione che lo ha costretto all'isolamento.
Per accertare la presenza del virus l'ospedale napoletano ha dovuto inviare il campione biologico allo Spallanzani di Roma, ma da oggi nel presidio dei Colli, che è ospedale di riferimento per tutto il sud italia, è possibile stabilire in cinque ore se si tratta del micidiale ceppo virale proveinente dalla Cina che ha provocato più di cento vittime e continua a diffondersi con velocità preoccupante.
Nel pomeriggio è arrivato il primo kit di rivelazione del nuovo coronavirus presso l'Unità di microbiologia e virologia diretta dal dottor Luigi Atripaldi. L'ospedale dei Colli è uno dei primi in Italia a dotarsi dei kit per la diagnosi rapida del virus e oltre ad essere già attrezzato con due camere di isolamento in caso di contagio, dispone di laboratori all'avanguardia capaci di individuare con estrema precisione la presenza di batteri e patogeni di qualsiasi natura.
“Sono in arrivo anche altri kit di reagenti – assicura il dottore Atripaldi - e in più abbiamo ordinato anche dei primes che arriveranno domani per creare qui al Cotugno un sistema in house. Oggi possiamo dire di essere in grado di fare una diagnosi specifica del nuovo virus in poche ore. Questo kit è importante – aggiunge Atripaldi - perché ci consente di confrontare il materiale genetico contenuto nei campioni biologici con ben 95 sequenze note specifiche del coronavirus. Quando ci sarà l'appaiamento di queste sequenze con i campioni dei nostri laboratori vuol dire che ci troviamo difronte all'agente in questione”.
L'ospedale Cotugno inoltre è in costante collegamento con l'aereoporto di Capodichino e l'ambasciata cinese per intercettare quanto più velocemente possibile i casi sospetti che giungono a Napoli.
Il direttore generale Maurizio di Mauro rassicura: la probabilità che il coronavirus a questo punto arrivi anche a Napoli è piuttosto alta ma la macchina dell'emergenza è pronta:
“Abbiamo seguito quello che è il protocollo emanato dal Ministero della Salute. Nel caso del paziente 28enne cinese abbiamo avuto più di un sospetto. I test di controllo che abbiamo fatto noi escludevano tutte le altre patologie virali, ma i sintomi si sovrapponevano a quelli del nuovo coronavirus. Abbiamo dovuto inviare il campione a Roma perché lo Spallanzani era l'unica struttura, fino a ieri, preposta a fare questo tipo di indagini. Per fortuna l'esito è stato negativo, ma questa esperienza ci ha ulteriormente motivati ad attivare tutte le misure per farci trovare pronti nel caso di contagio conclamato. I kit mancano in tutta Europa perché non esistevano, non erano stati ancora prodotti. Essendo l'unico presidio infettivologico della regione e ospedale di riferimento per tutto il sud Italia era necessario no perdere tempo. Ci siamo ci siamo mossi prima degli altri ospedali e oggi siamo in grado di fare questo tipo di accertamento e tutti gli ospedali della regione ora potranno inviarci rapidamente i campioni e poter fare riferimento al Cotugno per ottenere una risposta in tempi brevissimi”.
E il tempo, in un eventuale caso di contagio da n-Cov è davvero una variabile fondamentale. I sintomi sono quelli di una banale influenza, raffreddore, mal di gola, spossatezza e febbre, ma il decorso può condurre a una polmonite e in mancanza di cure adeguate o per la presenza di precedenti malattie può rivelarsi mortale.
Venerdi 31 gennaio lo speciale "La Linea Coronavirus" alle 21 su Ottochannel Canale 696 del digitale terrestre. Immagini esclusive e interviste per conoscere meglio il nuovo incubo epidemico mondiale e soprattutto per capire come siamo attrezzati in Campania per affrontare l'emergenza.