Portare i servizi di radiologia a casa dei pazienti più fragili e nelle Residenze socio-sanitarie, utilizzando una strumentazione portatile in grado di fornire radiografie con buona qualità di immagini e basso rischio di esposizione ai raggi, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, sfruttando la banda larga per il trasferimento delle immagini e la loro refertazione. Lo riporta AdnKronos Salute. 

E' una delle buone pratiche che Fiaso, la Federazione di Asl e ospedali, insieme a Motore Sanità, ha messo a confronto oggi nel corso di un Focus all'Università Federico II di Napoli, patrocinato dalla Regione Campania e della Conferenza delle Regioni. Il progetto di radiologia domiciliare è stato illustrato da Bruno Accarino, coordinatore nazionale del Collegio liberi professionisti Sirm, la Società italiana di radiologia medica, che con la Regione Campania conta di portare entro il 2020 gli esami radiografici basilari nelle case di oltre 100 mila pazienti non deambulanti e affetti da più patologie, oltre che a quelli a ricoverati nelle Rsa, negli hospice e ai detenuti nelle carceri regionali.

"Si tratta di esami come le Rx a torace, spalla, gomito, femore o bacino eseguite con macchinari portatili, che garantiscono una qualità diagnostica sovrapponibile a quella dei reparti di radiologia", assicura Accarino. "Il servizio - spiega - sarà attivato per patologie cardiache, delle vie respiratorie, oncologiche, neurologiche e osteoarticolari, fermo restando che le urgenze dovranno essere comunque trattate in ospedale".

L'esperienza analoga realizzata alla Città della Salute di Torino, ha dimostrato che, a parità di qualità, i costi sembrano essere ridotti rispetto agli esami eseguiti in ospedale, mentre il gradimento dei pazienti risulta altissimo.