Napoli

Quattro anni di silenzi e di verità nascoste. Quattro anni nei quali nessuno ha ancora fatto luce sul rapimento, sulle torture e sull’omicidio di Giulio Regeni, il giovane dottorando italiano dell’Università di Cambridge scomparso il 25 gennaio a Il Caraio e ritrovato morto il 3 febbraio. 

La storia di Giulio ha illuminato piazze, il suo volto è stato esposto sui palazzi delle istituzioni, sulle scuole, sui balconi privati. Una protesta civile di un popolo che chiede la verità sull’omicidio di un giovane italiano. 

Oggi in molte piazze Amnesty International ha organizzato un flash mob per ricordare Giulio Regeni e la sua storia e per chiedere la verità. 

Anche Napoli ha ricordato il dottorando italiano, in piazza del Gesù dove sono arrivati in molti con un candela e alle 19:41 è stata letta una commovente lettera dei genitori di Giulio Regeni. 

In piazza moli cittadini, il Sindaco Luigi de Magistris con l’assessore alla Cultura Eleonora de Majo, ma anche l’ex assessore alla cultura Daniele in compagnia di Sandro Ruotolo, il candidato alle suppletive del Senato, per non far mancare nessuno c’era anche il segretario del Pd metropolitano Marco Sarracino

E mentre in ogni città il ricordo di Giulio Regeni ha riunito un popolo che vuole la verità senza politica e senza appartenenze, qui a Napoli si è assistito alla prima spaccatura delle Sardine, che se prima riempivano piazza Dante, ora sono divise su due piazze e non riempirebbero neanche un monolocale. 
Alcune Sardine infatti si sono riunite con Padre Alex Zanotelli in piazza San Domenico maggiore per la manifestazione Sardine per la Pace, mentre un altro gruppo è dall’inizio in piazza del Gesù con Amnesty International.
I due gruppi però si uniscono quando le sardine di padre Zanotelli in corteo, una decina, raggiungono piazza del Gesù intonando una flebile Bella ciao che risuona come un canto funebre nelle strade del centro storico partenopeo. 

"In questo momento - spiega Bruno Martirani, la "sardina" che ha lanciato l'iniziativa per la pace - stiamo lavorando tutti insieme, le sardine uniscono e quindi ci sono anche dei dibattiti interni, è normale che per stare insieme in democrazia ci sia dialettica interna. In fondo le Sardine restano uno strumento per attivare i segmenti sociali in questo momento disillusi dalla politica".
In Piazza del Gesù c'è invece Antonella Cerciello, altra organizzatrice del movimento a Napoli e ci tiene a sottolineare che “non ci sono spaccature, ovviamente manifestare per la pace è importante, si è trattato di uno slancio di uno di noi. Ma si lavora insieme in questi giorni sull'incontro di Scampia. Noi abbiamo aderito alla manifestazione di Amnesty ma non parlerei di spaccatura perché continuiamo a lavorare insieme". 

Comunque la si veda il banco di Sardine a Napoli è già in confusione e creare sulla pace e su Giulio Regeni un terreno di conflitto interno è quello che meno serve a un movimento che ha fatto della comunicazione il suo punto cardine.