Solofra

Sindaci uniti, oltre cinquanta consiglieri riuniti sul caso dell’ospedale Landolfi di Solofra. I Sindaci Michele Vignola, Girolamo Giaquinto e Vito Pelosi e le rispettive assemblee chiedono l’attuazione del decreto 29/2018, il Piano varato quasi un anno e mezzo fa dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca nelle sue funzioni commissariali. Con l’uscita dal commissariamento i sindaci vogliono una decisa attuazione del decreto, senza attese e lungaggini. “Un documento unitario per chiedere l’attuazione ferma, decisa, immediata - spiega Vito Pelosi sindaco di Serino -. Chi organizza il servizio ospedaliero rivendichiamo i diritti dei cittadini. I sindaci ha il dovere di rivendicare il diritto alla salute delle persone. Ci sono alcune cose che sembravano immediate e precise. Ad oggi non è accaduto. Il decreto 29 va effettuato senza depauperare il territorio. Seppur anche andasse ritoccato, si può fare ma alla luce del sole, senza manovre nascoste”. Dello stesso parere il sindaco di Montoro, Girolamo Giacinto.

“Ci sono tre istituzioni che vogliono in maniera convergente affrontare i problemi del territorio - spiega -. I nostri tre comuni è come se stessero dando vita ad una nuova area vasta. La nostra. Partiamo dal tema sanitario, per approdare ad altre tematiche, come quella dello sviluppo industriale e dell’ambiente. Il servizio di assistenza sanitaria è la prima cosa. Ospedale e distretto sanitario che potremmo riavere. Insomma, vanno ricalibrati i servizi. Siamo uniti e vogliamo certezze e vogliamo far sentire la nostra voce. Non vogliamo fare polemica. Nessuna strumentalizzazione ma è ora di fare chiarezza. Vogliamo certezze. La sensazione che percepiamo è di un Landolfi votato a spegnersi lentamente, come una candela. Eppure le premesse erano ben altre, il decreto 29 parlava di arrivi, innesti, potenziamento”.

Oltre ai lavori in corso sul presidio, si sollecita una riorganizzazione e potenziamento dei reparti.

Come spiega il sindaco Vignola: «il processo di accorpamento con il Moscati di Avellino e i servizi sanitari territoriali a partire dal presidio di Montoro vanno definiti, assicurati, messi neri su bianco - spiega -. Manderemo il documento congiunto  al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Moscati, Renato Pizzuti, al Direttore Generale dell’Asl di Avellino, Maria Morgante, al Presidente della Giunta Regionale della Campania, Vincenzo De Luca, e al suo delegato alla Sanità, Enrico Coscioni, per chiedere l’immediata attuazione del Piano di accorpamento così come definito e, contestualmente, per ottenere un’audizione immediata presso la Commissione Regionale per la Sanità». Per questa ragione spiega: «Coinvolgeremo gli altri 25 comuni ed i rispettivi sindaci del distretto sanitario di Atripalda e del Consorzio Servizi Sociali Ambito A5. Richieste non nate oggi, ma che rimarchiamo da anni, dal 2012. Il decreto 29? Ne chiediamo l’attuazione dal giorno dopo della sua stesura. Io credo che questo movimento non sarà trascurato. La Regione vorrà chiarire ogni aspetto, ne sono certo».

Secondo Vignola le carte parlano chiaro. Il piano ospedaliero è la cornice entro cui si definisce il decreto 29. “Ci sono due aziende, due gambe dello stesso ospedale: Moscati e Landolfi.

Solfora deve avere 151 posti letto, poi dobbiamo aprire la terapia intensiva, lungodegenza e trasferimento, dal Moscati, di alcuni reparti e cioè geriatria e polo specialistico di oculistica e il recupero e riabilitazione funzionale. Non ci sono altre strade da percorrere. Chiediamo questo a nome di migliaia di cittadini”.

Alla domanda dei giornalisti se si tratti di una battaglia poltica, Vignola risponde secco: nessuna battaglia contro qualcuno, ma per qualcuno, cioè i cittadini.

"Dall'aprile 2018 aspettiamo - spiega -. L'atto aziendale perchè non viene redatto e attuato. Lo stesso Moscati e Asl è senza atto aziendale. Passaggio propedeutico necessario per il piano ospedaliero stesso".