Benevento

“Voglio mettere la classica ciliegina sulla torta alla mia carriera”. Stefania Pirozzi ci regala una metafora per spiegare il suo modo di vivere il sogno olimpico. Ai giochi ha gareggiato già due vole nel 2012 a Londra e nel 2016 a Rio de Janeiro, ma la terza sarebbe speciale. Lei apertamente ne parla poco. La scaramanzia è sua fedele compagna di viaggio. Tokyo è il sogno da cullare senza troppi proclami. Quelli li lascia a noi. Si confida e spiega ma senza mai sbilanciarsi.

La campionessa del Circolo Canottieri Napoli e delle Fiamme Oro ha fatto una scelta: tutto sulle Olimpiadi ma con serenità. Da settembre è concentrata sull'obiettivo, ha cambiato tecnico e modo di allenarsi. “Vita sociale? Questa sconosciuta” spiega ridendo. Se si vogliono raggiungere grandi traguardi i sacrifici da fare sono tanti. “Mi alleno due volte al giorno, non voglio avere nessun rimpianto anche se rispetto al passato vivo meglio attesa e preparazione”.

La sannita è una ragazza matura, un'atleta esperta che vuole vivere il rush finale della sua carriera con serenità. Le difficoltà non mancano. Per nuotare in vasca lunga deve farsi tanti km per arrivare a Lignano e pagare l'ingresso come una normale ragazza che fa nuoto libero. Non conta aver fatto due Olimpiadi, in Italia per il momento è così. Intanto sabato partirà per un collegiale con il Circolo Canottieri Napoli. “Vado a Fuerteventura per due settimane -ha spiegato- così avrò la possibilità di allenarmi in vasca lunga”.

Il lavoro da fare è tanto. Il tempo stringe. L'esame dei campionati tricolori di marzo è sempre più vicino. In quella competizione arriverà il primo verdetto. In precedenza farà qualche gara per rompere il ghiaccio in Slovenia e poi a Torino. Punterà tanto sui 200 delfino e ovviamente sui 200 stile libero che possono aprire scenari interessanti in ottica staffetta 4x200. “Sono contenta dei tempi arrivati nella prima parte di stagione ma devo ancora migliorare. Sto lavorando per questo. Erano due anni che non nuotavo con decisione ma ora siamo sulla strada giusta”.

Quella dei tricolori di Riccione non sarà l'unica possibilità per provare a staccare il pass per i giochi olimpici. Il tempo potrebbe arrivare anche agli Europei o al Sette Colli di Roma, ma diventerebbe tutto più complicato. La mente di Stefania è proiettata anche in ottica futura. Dopo l'anno olimpico penserà un po' di più alla sua vita privata perché a 26 anni c'è un futuro da programmare. Sono tanti i progetti ma il nuoto ne farà ancora parte. Negli ultimi anni si è appassionata alla specialità del pinnato dove ha vinto un bronzo agli Europei nel 2019 e la scorsa settimana insieme agli altri azzurri è stata premiata a Roma nella sede del Coni. “Il nuoto pinnato mi piace molto. E' partito come una scommessa ed è stato divertente, inoltre sono arrivati anche i risultati. Dopo gli assoluti ci sarà una tappa di Coppa del Mondo e poi a luglio sono in programma i mondiali. Vorrei partecipare, proverò a non saltare nessun appuntamento”.

Ne parla con passione Stefania. Lo fa con il fuoco dell'agonismo che le brucia dentro fin da quando era piccola. La sua carriera non è stata facile. Ha sempre rincorso i suoi sogni tra mille difficoltà e spesso li ha realizzati. Può ritenersi fortunata anche se poteva fare di più. Qualche imprevisto c'è stato come la mononucleosi nel 2015 e qualche cambio di allenatore di troppo, ma ormai è acqua passata. Il presente è una sfida personale con se stessa, la voglia di dare altre soddisfazioni a parenti, amici e tifosi. C'è un sogno chiamato Tokyo da realizzare. Vi sveliamo un segreto, Stefania non ama troppo volare ma l'aereo per il paese del “Sol Levante” lo prenderebbe volentieri.