Si difende, in maniera un po' improbabile, il rapper del contestatissimo video “Scuola” girato in un istituto di Marcianise tra rime su droga e professoresse minacciate e nsultate e immagini della scuola che brucia. In più cartine scolastiche usate come una sorta di fucile, un passamontagna calato sulla faccia e sigarette fumate in classe dai due rapper casertani.
Il ragazzo è stato intervistato da Gianni Simioli nel programma “La Radiazza” e ha tentato di difendersi: “Abbiamo usato metafore. Chi adulto vorrebbe lavorare? Chi bambino vuole andare a scuola?. L’artista è libero di dire tutto ciò che voglio. Messaggio non era bruciare scuola, ma far vedere il degrado.”
Da ricordare che dopo il polverone che si era alzato dopo l'uscita del videoclip a scuola erano arrivati anche gli ispettori del Ministero, col dirigente che si era difeso, spiegando di non essere a conoscenza dei contenuti di quel video, e di aver dato l'autorizzazione a usare la scuola ma per un lavoro sul disagio.
Scuola, rapper si difende: "Quale adulto vuole lavorare?"
L'autore del video della polemica con la scuola in fiamme e le rime su droga e prof insultate
Redazione Ottopagine