Napoli

Nel modulo sanitario di consenso per alcuni esami radiologici a Verona i pazienti leggevano che la soglia di radiazioni di una Tac dentale, ad esempio, così bassa  che corrispondeva ad un mese di vita a Napoli. Il modulo discriminatorio è stato al centro di una polemica mediatica negli ultimi giorni e dopo la figuraccia l’Asl di Verona correi ai ripari e arrivano le scuse ufficiali in una nota nella quale si legge che  “nessuna intenzione di creare un esempio negativo si Napoli, città citata unicamente in qualità di benchmark nazionale per quanto riguarda il tasso di radioattività ambientale. Pur nella più assoluta buona fede - spiegano nella nota - al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni la direzione Ulss 9 ha comunque deciso di sostituire e aggiornare il modulo in questione che è stato già rimosso dal sito internet aziendale e si scusa con quanti possano essersi risentiti per l’accaduto”. 

Va comunque ricordato che la città di Napoli è il capoluogo con la massima dose ambientale di razione in tutta Italia. Per questo è un valore benchmark sul quale hanno impostato i moduli del consenso informato non solo a Verona. Naturalmente la situazione sembra essere scappata di mano ai dirigenti dell’Asl scaligera che si sono ritrovati in una delle polemiche che a Napoli accende maggiormente gli spiriti, quella della difesa della città che addirittura si provò ad istituzionalizzare con lo sportello comunale “sputtaNapoli”.