Avellino

Una gestione interprovinciale dei rifiuti per chiudere il ciclo integrato tra Irpinia e Sannio. È molto più di una ipotesi, è già una proposta ma siamo alle battute iniziali.

A confermarlo il presidente della provincia di Avellino Domenico Biancardi che tra domani e dopodomani incontrerà il presidente dell'Ato Rifiuti irpino Valentino Tropeano per formulare meglio quello che può essere, sulla carta almeno, la soluzione ideale per accorciare i tempi e permettere l'utilizzo degli impianti di trattamento già esistenti sulle due province di Avellino e Benevento.

“Ma non chiamiamola fusione, è una proposta che resta in capo all'Ato – chiarisce subito Biancardi – se Tropeano è d'accordo la Provincia è disponibile a fornire il propio fattivo contributo per trovare un'intesa con i sanniti. La gestione dei due ambiti può dialogare, ne siamo tutti convinti. Se il piano di fattibilità dell'Ato irpino inserisce anche questa proposta siamo pronti a sostenerla”.

Con la provincia di Benevento c'è stata già l'occasione di discuterne lo scorso 7 gennaio in occasione della presentazione di  Matteo Sperandeo  nuovo direttore generale della società partecipata dalla Provincia.

“E' un'ipotesi molto seria – aggiunge Biancardi – per quanto ci riguarda ci si può lavorare concretamente ma spetta all'Ato in ogni definire i prossimi step, per questo dobbiamo prima incontrarci”.

Il progetto di gestione interprovinciale dei rifiuti trova il favore di molti amministratori, lo stesso Nicola Boccalone, oggi direttore generale della provincia di Benevento ed ex manager di Irpiniambiente auspica che i due territori arrivino a una forma di intesa.

La possibilità di gestire su due province è peraltro indicata all’art.25 della legge 14/2016 sul riordino del ciclo rifiuti. Gli EdA infatti possono stipulare tra loro accordi finalizzati al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del servizio, con particolare riguardo all’ottimizzazione gestionale delle dotazioni impiantistiche ed alle previsioni della pianificazione regionale.

Ma se l'impiantistica Stir per il trattamento dell'indifferenziata sarebbe più che sufficiente a coprire il fabbisogno della popolazione di Irpinia e Sannio resta il problema del trattamento dell'umido. Manca allo stato in entrambi i territori un biodigestore per la lavorazione del forsu. A questo proposito si sta valutando anche la possibilità di lavorare l'umido negli Stir.