Avellino

Oggi il secondo appuntamento di “Connettiamo l'Irpinia” la serie di tavole rotonde organizzate dall'associazione politico culturale Ora Avellino che fa capo a Livio Petitto.

Nel pomeriggio arriva il senatore del Partito Democratico, Tommaso Nannicini, ultima tappa del suo tour in Campania per parlare di lavoro, legge di bilancio e Mes, sviluppo del mezzogiorno e innovazione. Ma la visita del senatore Dem non è solo l'occasione per un confronto sul welfare e la crescita sostenibile. La presenza di Giuseppe De Mita al tavolo dei relatori (insieme all'ex vicesindaco Stefano La Verde e alla sociologa Mimma Chiuso) per molti può essere letta come un avvicinamento ulteriore dei centristi al gruppo di Petitto e del deputato Umberto Del Basso De Caro con Gianluca Festa in vista delle prossime scadenze elettorali in Regione Campania.

In una intervista odierna al Mattino, De Caro ribadisce che “Con i popolari non c'è mai stata nessuna diatriba”, anzi. Del resto l'appoggio dei centristi a Festa nel corso delle amministrative di Avellino aveva già segnato un' intesa, un accordo che si potrebbe sostanziare adesso in una candidatura per Palazzo Santa Lucia in quota rosa da affiancare a Livio Petitto in una eventuale lista dem.

Il tandem Petitto/De Mita sulla carta si mostra molto forte e competitivo, soprattutto contro la corazzata D'Amelio/Petracca che nel Pd irpino ha un suo peso specifico non indifferente. Supposizioni. Speculazioni, forse. Di fatto c'è un dialogo aperto tra questa parte del Pd e i demitiani che potrebbe trasformarsi in qualcos'altro, ma le dinamiche che regolano le candidature passano da via Tagliamento e qui, a tesseramento concluso, le regole le scriveranno come sempre quelli che hanno i numeri. L'alternativa sarebbe l'ennesima lista civica di centrosinistra, ma la partita per ora si svolge tutta all'interno del partito.

Soltanto la celebrazione del congresso potrebbe chiarire il quadro e anche la cornice di regole dentro la quale muoversi per le regionali, sui tempi però non c'è nessuna certezza. De Caro è convinto che se ne parlerà dopo le elezioni di maggio, quindi a settembre-ottobre. Gli eventi tuttavia potrebbero subire una accelerata dopo il voto in Emilia, quando il segretario Zingaretti deciderà se sciogliere il partito per lanciare un nuovo soggetto o lasciare le cose come stanno. In ogni caso le sorti del Pd irpino non dipenderanno esclusivamente dagli attori del territorio.