Cava de' Tirreni

Mercoledì 15 gennaio 2020, alle ore 18.00, presso il Salone d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, in Piazza Abbro, sarà effettuata da parte dell’amministrazione comunale la consegna ufficiale delle chiavi al comitato “Figli di Mamma Lucia”, ai fini dell’allestimento del materiale già analizzato e catalogato. Il comitato, costituitosi formalmente e in forma autonoma solo da poco tempo ma operativo fin dal nascere dell’iniziativa, è presieduto da Felice Scermino e composto da Annamaria e Lucia Apicella (nipoti dirette della carissima “Madre dei caduti”), Lucia Avigliano, Gennaro Galdo, Gaetano Guida, Alfonso Prisco, Beatrice Sparano, Franco Bruno Vitolo.

Nel corso dell’incontro, dopo i saluti del sindaco Vincenzo Servalli, del vicesindaco e assessore alla Cultura Armando Lamberti, dell’Arcivescovo Monsignor Orazio Soricelli, del Presidente del Comitato Felice Scermino, Lucia Avigliano relazionerà sulla figura di Mamma Lucia e sulla sua straordinaria opera di scavo e recupero di centinaia di salme di soldati tedeschi caduti durante la battaglia per lo sbarco degli alleati: un gesto profondo e profetico di Pace e di Maternità Universale. 

Quindi, porterà il suo saluto Tommaso Avagliano, editore, scrittore, poeta, che, essendo stato a suo tempo anche giornalista, testimonierà sulla famosa intervista video da lui fatta a Mamma Lucia e sarà, idealmente, il rappresentante di quel mondo cittadino che tanto ha sempre amato la nostra Madre dei Caduti e che ora viene chiamato a collaborare anche concretamente per il finanziamento e l’allestimento del Museo. 

La società civile sarà rappresentata anche da Mario Marcellino figlio del poeta Fortunato, che dedicò a Mamma Lucia una bella lirica in vernacolo e che offrirà al Museo una parte dei proventi per la riedizione del libro di suo padre, e da Tania e Maurizio Santoro, figli di Quirino, che con “I morti parlano” compose una storica ed elegiaca biografia su di lei, da Gaetano Guida e Fabrizio Prisco, autori di un calendario storico e di un libro sui cento anni della Cavese che contribuiranno anch’essi alla raccolta finale dei fondi.