Eboli

"Sull’onda delle direttive dell’unione Europea è stato ripreso un vecchio progetto, datato inizio 1800: la ferrovia Eboli-Calitri. Armand Joseph Bayard de la Vingtrie, ingegnere al servizio di re Ferdinando II progettista della Napoli - Caserta, nel 1840 iniziò a studiare il collegamento fra la Campania e la Puglia. Formulandone diverse ipotesi intuì che il collegamento ferroviario Napoli-Foggia,  passata per Eboli-Contursi Terme, attraversava la valle del Sele. Quella dell’Ofanto, congiungendosi con la ferrovia di Barletta con capolinea Foggia, era la strada più breve per collegare il Tirreno all’Adriatico. I lavori iniziano, ancora oggi è possibile vedere i binari coperti dalla vegetazione che dalla stazione di Contursi Terme si addentrano per due chilometri prima di terminare nei pressi delle terme Forlenza". Una descrizione tra storia e sviluppo, per un progetto che è stato ripreso a distanza di decenni da un gruppo di cittadini. A farsi portavoce dell'iniziativa, Giacomo Rosa, convinto - come altri - che la ferrovia possa essere un'alternativa allo spopolamento delle aree interne.

"Si è aperta una discussione anche in seguito alla visita a Vallo della Lucania del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte intorno alle grandi opere. Alle opere strutturali e infrastrutturali essenziali per un territorio ricco di bellezze naturali storiche e paesaggistiche ed ambientaliste uniche al mondo. Nell'occasione - spiega Rosa - il presidente ha preso impegno in tal senso facendo proprio il documento presentato dalla Fondazione Grande Lucania, alla presenza di oltre 100 sindaci e rappresentanti delle istituzioni locali con un’attenzione particolare alla scuola, ospedali e alle vie di comunicazione. Proprio quest'ultime sono indispensabili e possono rappresentare un argine allo svuotamento dei territori e allo spopolamento dei comuni soprattutto di quelli piccoli. Un’inversione di rotta e di marcia che occorre attuare e mettere in pratica. Abbiamo costituito il comitato per riprendere il vecchio progetto ferroviario Eboli-Contursi Terme-Calitri anche per prepararci alla prossima apertura dell’aeroporto SalernoCosta d'Amalfi", spiegano il portavoce dell'iniziativa che si propone come obiettivo quello di tenere alta l'attenzione sulle aree interne.

Il progetto - risalente al XIX secolo - fu poi abbandonato. Nel 186 fu assassinato dai briganti, sul ponte di Oliveto, l’ingegnere francese Antoine Aumeras. Nel corso '900 si impegnarono Pietro Amendola, segretario della Federazione comunista di Salerno e Giorgio Almirante, segretario del Movimento Socialista italiano. Il 31 gennaio del 1953 nel comune di Eboli il sindaco Antonio Cassese, alla presenza dei sindaci della valle del Sele e della valle dell’Ofanto, insieme ai deputati firmò un accordo in cui si chiedeva la ripresa dei lavori della ferrovia. Ora, nel 2020, se ne ritorna a parlare.