Un passaggio societario che di fatto conferma quanto già deciso tempo fa, e che ora viene sancito anche formalmente. Dal primo gennaio 2020, infatti, la Centrale del Latte è entrata a far parte della "Newlat Food S.p.A.", uno dei principali gruppi italiani del settore agroalimentare che negli anni scorsi aveva rilevato l'attività della storica azienda salernitana. Newlat (titolare di altri brand come Polenghi, Giglio, Matese, Optimus, Torre in Pietra e altri), dallo scorso mese di ottobre è anche quotata alla Borsa di Milano.
Per il management della Centrale del Latte l'anno che è appena iniziato sarà all'insegna "di grandi novità e, allo stesso tempo, storiche conferme". Da Salerno infatti si sottolinea che la Newlat lascerà comunque "piena autonomia alla Centrale del Latte in termini di produzione, politiche commerciali, di approvvigionamento delle materie prime e politiche occupazionali, con l’indubbio vantaggio di potere contare su di un Gruppo che l’aprirà a mercati nazionali".
La fusione avvenuta in questi giorni, è il messaggio che arriva dal management, è finalizzato dunque a "semplificare i processi societari senza snaturare la forte identità e gli elementi distintivi che da sempre caratterizzano l’azienda salernitana sul territorio, ovvero qualità, sicurezza alimentare, provenienza locale delle materie prime, sostegno alla zootecnia locale e sostenibilità ambientale".
Non solo. In questo contesto la Centrale del Latte siconferma quale baricentro dell'attività della Newlat nel Mezzogiorno, "costituendo il polo produttivo e commerciale del Gruppo, con indubbi vantaggi per l’economia del territorio e lo storico brand salernitano. Oggi come allora ed ancor di più, la Centrale del Latte continuerà ad essere "La storia del Latte a Salerno", assicura la proprietà.
Per il ruolo di Direttore generale "Business unit latte" è stato individuato Simone Aiuti, che guiderà gli stabilimenti di Lodi, Reggio Emilia e Salerno. Sede principale proprio quella campana, vista l'importanza strategica del sito produttivo.