E' il giorno della svolta. O dentro o fuori. Oggi martedì 7 gennaio alle 18.00 l'annuncio ufficiale del sindaco Enrico Franza, in merito all'attuale crisi politica governativa.
Due le possibili soluzioni: dimissioni e quindi città al voto o in extremis un accordo politico istituzionale che a quanto pare però sembra difficile da raggiungere. All'incontro oltre ai giornalisti, Franza ha chiesto il coinvolgimento della città.
Ad affiancarlo ci saranno assessori e consiglieri comunali. Una sorta di incontro intervista, moderato dal giornalista Enrico Riccio. L'appuntamento è fissato alle ore 18.00 nella sala convegni del complesso Incontro in località Foresta. L'invito a partecipare è stato esteso a tutta la cittadinanza.
Silenzio da parte di Franza negli ultimi giorni. Tutto è stato rimandato all'incontro odierno. Queste le dichiarazioni di Enrico Franza rese all'indomani dell'ultimo consiglio comunale: "I tentativi sino ad oggi operati, di comporre una maggioranza eterogenea nel solo interesse di Ariano e degli arianesi, sono miseramente naufragati dinanzi alla chiara volontà di vendicare una sconfitta politica che evidentemente ancora non è stata metabolizzata. Fa specie però che il desiderio di rivalsa politica vada a solo detrimento dei cittadini, che in modo incontrovertibile si sono schierati al nostro fianco, animati dall'unico interesse di scongiurare il rischio che la città di Ariano sprofondi nella ingovernabilità.
Da parte dell’opposizione mi è stato rivolto a più riprese l'invito ad assumere una decisione, che altro non fosse se non quella di rassegnare le dimissioni, poiché sarebbe stato più facile puntare l’indice contro un primo cittadino dimissionario, piuttosto che, coraggiosamente, decidere di sfiduciarlo.
Nell’un caso l’opposizione sarebbe caduta in piedi; nel secondo avrebbe dovuto fare i conti con la cittadinanza, che non avrebbe perdonato un atto politico, causa di una paralisi amministrativa. Ma, come spesso accaduto, l’opposizione è uscita dal portone principale, sventolando slogan e frasi fatte, per rientrare dalla porta secondaria, non votando il bilancio consolidato e determinando gli stessi effetti di ingovernabilità, di paralisi, che il sottoscritto ha cercato in tutti i modi di evitare. Il sovraindebitamento dell’Alto Calore rappresenta solo una motivazione di facciata per celare i reali obiettivi dell’opposizione. Duole constatare come il ricatto al sottoscritto si sia trasformato nel ricatto alla città, ai cittadini, ostaggio di una parte politica che, lontano dal coltivare gli interessi della comunità, ha preferito mettere sotto scacco l’amministrazione.
Nell’interesse degli arianesi ho cercato di percorrere tutte le strade affinché si potesse continuare, insieme, ad amministrare. La volontà dell’opposizione è chiaramente contraria, e il pretesto per vanificare gli sforzi compiuti nel segno del dialogo e del confronto è stato utilizzato fraudolentemente nel consiglio comunale, che ha chiuso politicamente nel peggiore dei modi il 2019."