Battipaglia

"Mancano meno di tre mesi alla scadenza della nostra cassa integrazione: ci chiediamo e vi chiediamo quali sono - allo stato attuale - le azioni che le Istituzioni, in primis il ministero dello Sviluppo Economico, stanno ponendo in essere per completare la reindustrializzazione del nostro sito?". I lavoratori della Treofan di Battipaglia tornano a farsi sentire, e chiedono risposte concrete in merito alla loro vertenza.

"Non riceviamo notizie dall'ultimo tavolo ministeriale (ovvero dal 29 ottobre) e temiamo che a giorni, dato il silenzio, Jindal riattivi per noi la procedura di licenziamento collettivo. Questo non potete e non possiamo permetterlo", il monito indirizzato alle istituzioni. A tutti i livelli: locale, regionale e nazionale. Di qui la richiesta urgente, da parte delle maestranze della Piana, della convocazione di un tavolo ministeriale per scongiurare i possibili licenziamenti".

L'obiettivo, dopo i provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio, è prorogare la cassa integrazione per altri sei mesi visto che è stato avviato il processo di cessione aziendale. In questo contesto, non sono mancate le polemiche con la Regione Puglia relativamente ai finanziamenti erogati per l'altro stabilimento del gruppo Jindal, quello di Brindisi.

"I lavoratori di Battipaglia non sono inferiori a nessuno e meritano lo stesso diritto al lavoro degli altri lavoratori. La reindustrializzazione con salvaguardia occupazionale - il monito delle maestranze salernitane - deve essere un obiettivo comune di cui tutti i rappresentanti dello Stato devono essere promotori e tutori".