Avellino

Il 2020 di Festa sarà nei suoi propositi, annunciati alla stampa, l'anno della consacrazione per Avellino. I numeri dell'estate e le piazze di questo Natale non possono non dargli ragione sul fatto che la città stia ritrovando vitalita' ed entusiasmo dopo anni vissuti con il grigiore addosso, ripiegata su stessa.

E' bastato poco: eventi, giochi cromatici, effetti di luce per una prospettiva nuova, suggestiva. Beninteso. E' e deve essere solo un inizio, vedere turisti anche di diverse nazionalita passeggiare sul Corso l'ultimo dell'anno deve essere giustamente un vanto ma per vivere una consacrazione si deve regalare anche un ottimo quotidiano agli avellinesi.

Quest'anno che inizia oggi devono arrivare risposte sulle incompiute, sulle tasse, sui conti, sui servizi sociali. L'opposizione incalza una maggioranza, a suo dire, sonnolenta senza la guida del suo sindaco.

Serve chiarezza su temi centrali, serve un trasporto funzionale e sostenibile al di là di dove stia il terminal dei bus. Il divertimento e' stato assicurato. Ora, sindaco, aspettiamo il salto di qualita nella cultura, nell'ambiente, nel decoro. I propositi ci sono tutti, senza scomodare Barcellona o Bilbao. Il mare, nonostante il sindaco ci provi, non lo avremo mai.

L'immagine che diamo all'esterno è importante ma bisogna proiettarla anche all'interno perche se e' vero che l'avellinese è il primo turista della sua citta e'altrettanto innegabile che aspetta da troppo tempo servizi primari da tempo dimenticati nelle pastoie della poliltica.