Benevento

Un anno “sonnacchioso” quello della politica sannita. Pochi sussulti, tante schermaglie.
La prima parte dell'anno è trascorsa tra il simil – strappo, all'interno del Pd, per le elezioni provinciali con la componente zingarettiana in cerca di un posto al sole, velleità non gradita però all'estabilishment provinciale dem (Leggi qui) ).
Importante anche la battaglia per l'ospedale di Sant'Agata de'Goti, con le rivendicazioni della politica sannita poco convinta dal piano per il San Pio previsto da De Luca, per contro desideroso di una statua equestre per quanto fatto per la sanità beneventana (Leggi qui  ) ma alla fine ciò che interessava e ha portato le mamme di Sant'Agata a fare addirittura lo sciopero della fame è stato ottenuto, con il decreto “salva ospedale” (Leggi qui) ).
A maggio poi le elezioni comunali ed europee: non sono mancate nel Sannio sorprese, come ad Apice dove dopo 10 anni di amministrazione Albanese ha vinto Pepe (Leggi qui) o a Torrecuso dove non c'è stata la riconferma dell'amministrazione uscente (Leggi qui ) Importante la vittoria di Rubano a Puglianello, giovanissimo erede del compianto Bartone (Leggi qui)
Riconferma importante a Sant'Agata de'Goti dove ha vinto Giovannina Piccoli, diretta espressione di Carmine Valentino ( Leggi qui).
Sul fronte europee invece si è assistito alla buona performance della candidata mastelliana Molly Chiusolo, al boom della Lega e alla sostanziosa diaspora di votanti del Movimento Cinque Stelle (Leggi qui)
Sul fronte delle opere prosegue, con i tempi tecnici, l'iter per le due opere strategiche nel Sannio: il raddoppio della Telese – Caianello e la Napoli – Bari, che hanno visto negli ultimi giorni protagonista Del Basso De Caro, in particolare quando ha annunciato l'approvazione in cda Anas del bando per il I lotto del raddoppio della Telesina, dopo i dubbi paventati da Mastella nei giorni precedenti.
A Palazzo Mosti Mastella ottiene il risultato storico di vedere in discesa la strada per l'atavico problema della depurazione, ma nel contempo vede la maggioranza sfilacciarsi, con diverse uscite e posizioni critiche. Nel 2020 ci sono le Regionali: si vedrà se questo porterà conseguenze anche a Palazzo Mosti.
E poi l'ennesima vertenza nel Sannio: quella dei lavoratori Samte, società che si avvia verso la liquidazione (Leggi qui)
Infine l'interessante arrivo di “Civico 22”: movimento che unisce anime civiche eterogenee, apparentemente inconciliabili, dalla sinistra pura alla Caritas, che si pone l'obiettivo di tornare a dar voce ai cittadini buttando l'occhio su Palazzo Mosti e il 2021 (Leggi qui)
Chiusura coi botti, con Di Maria che leva le deleghe ai disobbedienti della Rocca.