La giunta guidata dal Sindaco Pasquale Pisano, convocata d’urgenza, ha deliberato la richiesta che, per il tramite della Regione, dovrà arrivare sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La prima stima dei danni urgenti per l’alluvione a San Martino, con conseguente richiesta di stato di calamità naturale, è pari a 4 milioni e 800 mila euro.
Il provvedimento firmato dall’esecutivo potrebbe arrivare già domattina all’esame del Consiglio regionale. Si è staccata nello stesso punto di 20 anni fa la frana che ha bloccato il torrente Caudino a San Martino Valle Caudina. 300 famiglie evacuate. Il fiume tombato è esploso nella piazza centrale. Un giovane imprigionato in auto, su una strada invasa dalle acque, è stato salvato dai vigili del fuoco. L’emergenza, intanto, è destinata a continuare come spiega il sindaco: “C’è il rischio che la frana venga giù e stiamo vivendo ore di grande apprensione. La situazione resta sotto stretta osservazione. Stiamo cercando di portare beni di prima necessità ad alcune persone evacuate. Sono ore di grande fermento e piena emergenza. Ringrazio quanti in queste ore lavorano senza risparmiarsi, ma servono interventi ad horas di prevenzione del rischio, mitigazione del fenomeno e messa in sicurezza della zona della frana. La conta dei danni è lunga”.
Centinaia di persone evacuate non solo a San Martino, ma anche a Cervinara e Celzi di Forino, come a Moschiano.
"Siamo nella stessa situazione di Sarno di anni fa. Serve un piano. Siamo stati miracolati. In queste ore potevano esserci decine di morti - queste le parole del Governatore De Luca, arrivato stamane in paese. “Abbiamo già concordato con il sindaco circa 400mila euro di massima urgenza – spiega il governatore – Ne sono stati richiesti altri 200mila euro per la ripulitura dei torrenti a valle. Ovviamente daremo tutte le risorse necessarie. Abbiamo concordato di tenerci in contatto per quanto riguardo le famiglie sfollate. Garantiremo il massimo sostegno per chi non ha trovato sistemazione. Abbiamo diviso in due capitoli gli interventi da fare: interventi di massima urgenza e poi dovremmo fare una programmazione importante. Bisogna fare un discorso serio con il Governo centrale. Nel frattempo ringraziamo il Padreterno che non sono successe tragedie”".
Intanto continua da ore e senza tregua il lavoro dei caschi rossi su tutto il territorio provinciale. Gli interventi effettuati sono stati circa 90, ed in corso di espletamento più di 100 ancora. Riguardano soprattutto alberi e rami, lamiere, tegole, comignoli, pali Telecom. Tanti allagamenti, infiltrazioni d'acqua, piccoli smottamenti, piccoli eventi franosi. A dar man forte alle squadre dei Vigili del Fuoco di Avellino, vi è anche una sezione operativa del Comando di Bari. Si lavora ininterrottamente per far fronte alle tante richieste che ancora ora stanno raggiungendo la sala operativa del Comando di via Zigarelli.