"Eravamo partiti da una consapevolezza, i numeri degli incidenti notturni in Italia sono spaventosi" ha dichiarato il deputato Carlo De Girolamo subito dopo l'approvazione in Commissione Trasporti della risoluzione che porta la sua firma.

"Solo tra ottobre e novembre secondo l’Asaps di Giordano Biserni sono stati registrati 80 sinistri gravi, con 50 vittime e 166 feriti. Coinvolgono per lo più giovani tra i 16 e i 24 anni e l'alcol rimane ancora in maniera persistente uno dei fattori di maggiore rischio. Per questo avevo presentato una risoluzione a mia prima firma e che oggi è stata finalmente approvata in commissione Trasporti all’unanimità da tutti i gruppi parlamentari e impegna il Governo a incentivare l’uso da parte dei giovani, per le fasce notturne e in particolare nei fine settimana, delle varie forme di trasporto pubblico e collettivo: dal trasporto pubblico locale ai taxi passando dal noleggio con conducente.

Questa pratica, già sperimentata con successo in molte città, può essere sostenuta creando un Fondo specifico su cui destinare parte delle risorse dello stesso contro l'incidentalità notturna istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Affiancandola poi a un rafforzamento dei controlli su strada, questa misura potrà garantire un sensibile calo degli incidenti, consentendo di risparmiare vite umane e di ridurre i costi sociali e sanitari legati agli incidenti. Con questa mia risoluzione vogliamo sollecitare il Governo anche a intervenire sulla segnaletica stradale, spesso non adeguata per la guida nelle ore notturne: segnali usurati e non rifrangenti, piuttosto che illuminazione assente e siamo intenzionati a censire lo stato di visibilità notturna della segnaletica stradale, per assicurarne la sicurezza. Preveniamo così nuovi sinistri con interventi adeguati, con un aumento dei controlli davanti i luoghi di ritrovo notturni e delle risorse per l'acquisto di nuovi etilometri. Valutiamo, infine, l’opportunità di versare parte delle risorse del Fondo contro l'incidentalità notturna anche per il potenziamento delle attività di educazione alla sicurezza stradale, campagne di sensibilizzazione e di formazione per i giovani, nelle scuole e Università con il coinvolgimento delle associazioni familiari e vittime della strada."

"Con commozione - ha concluso De Gregorio - durante il mio discorso in Aula ho voluto dedicare questo importante atto parlamentare alla memoria di Alina Marchetta, giovane ragazza di 26 anni deceduta a Forlì la mattina del 7 aprile scorso, travolta da un'auto 'impazzita' guidata da una sua coetanea che aveva (alle 9 di mattina) un tasso alcolemico di 1,78 grammi per litro. Una tragedia ha scosso profondamente me e tutta la comunità forlivese. E infine alla memoria delle tantissime giovani vittime della strada, perché da legislatori ogni azione che potremo fare per arginare il fenomeno delle 'stragi del sabato sera' dovute all'abuso di alcol, potrà, seppur in minima parte, rendere giustizia al loro sacrificio."

Sull'importante traguardo si è espresso Alberto Pallotti, Presidente dell'Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus, che ha dichiarato: "Finalmente siamo stati codificati come Associazione delle vittime all'interno dei progetti che si dovranno fare obbligatoriamente per il reimpiego dei fondi di incidentalità notturna. Questo è il primo passo per un progetto di legge, che ci auguriamo arrivi a Gennaio, con il quale si deciderà nello specifico l'impiego dei fondi in questione. Per il momento l'ingresso delle nostre associazioni nelle istituzioni è un primo importantissimo riconoscimento. Adesso usciremo fuori dalla nebbia e ci potremo strutturare in modo ancora più efficace, con una garanzia di standard, che non è solo rappresentato dal dolore che portiamo per la perdita dei nostri cari, ma dall'attenzione, dalla professionalità, dalla cura dei bilanci, dalle certificazioni, con l'obiettivo di essere inseriti nelle autorità di vigilanza. 

Ringraziamo l'impegno di De Girolamo, colpito in prima persona dalla perdita sull'asfalto di una persona cara, ulteriore dimostrazione che l'ergastolo del dolore a cui siamo sottoposti, produce un'implacabile determinazione finalizzata a salvare altre vite umane."