Terremoto giudiziario a Eboli per abuso d’ufficio in concorso. Si sono concluse ieri le indagini sull’uso improprio della Casa del Pellegrino, tra i 24 indagati anche il sindaco Massimo Cariello e alcuni componenti della sua giunta comunale.
Sono sette i capi di imputazione ipotizzati dal sostituto procuratore Valleverdina Cassaniello che ieri ha deposito l’avviso della conclusione delle indagini.
In tutte le imputazioni compare il nome del sindaco Cariello, insieme a quello di Gaeta Tullio e Innocente Angela. Tra gli indagati anche componenti in carica ed ex assessori della sua giunta: il vicesindaco Cosimo Pio Di Benedetto, l’assessore Ennio Ginetti e gli ex Matilde Saja, Vito De Caro, Maria Sueva Manzione e Lazzaro Lenza.
Come si legge sull’avviso della conclusione delle indagini preliminari “il sindaco e la sua giunta avrebbero affidato direttamente la struttura comunale ad una società priva di accreditamento istituzionale da parte della Regione Campania, affidando la gestione della struttura in maniera diretta alla società di Innocente e Gaeta, in assenza di procedure di evidenza pubblica”.
La conclusione delle indagini preliminari si è concentrata sull’affidamento della struttura comunale la casa del Pellegrino, iniziate nel 2016, realizzata con fondi dell’Unione Europea. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione, le parti offese sono la Regione Campania, il Ministero della Salute, l’Asl di Salerno. Questa mattina la conclusione delle indagini è stata notificata ai 24 indagati.