E' stato condannato a 18 anni di reclusione il 18enne di origini polacche Karol Lapenta per l'omicidio del 17enne Antonio Alexander Pascuzzo, avvenuto il 6 aprile del 2018 a Buonabitacolo. Secondo il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lagonegro "non ci fu crudeltà o premeditazione nel compiere il delitto". La Procura aveva chiesto l’ergastolo per il giovane perché avrebbe commesso l'omicidio in maniera cosciente ed efferata.
La difesa si è battuta sostenendo la seminfermità mentale di Lapenta, diverse le perizie sullo stato di salute del giovane macellaio. Il killer nei primi momenti dopo il delitto, nato per motivi legati alla droga, aveva raccontato agli inquirenti la sua versione di quanto accaduto: “Dopo averlo colpito si è accasciato a terra e gli ho dato un calcio in testa. Non so perchè. Ricordo di avergli dato due coltellate, le altre non le ricordo. L'ho trascinato per le braccia fino al greto del torrente distante circa 15 metri e l'ho fatto rotolare giù. Ci eravamo dati appuntamento per acquistare la droga, lui voleva 500 euro per 50 grammi di hashish.
Ero andato sul luogo con l'intenzione di fare quello che ho fatto per avere la droga senza pagarlo, ho preso il coltello in macelleria e l'ho fatto. Dopo sono tornato indietro, ho preso la bici con la quale ero arrivato e l'ho gettata all'interno del capannone attraverso una finestra, ho preso la droga e sono andato alla Cupola per stare con gli amici. Ho lasciato il coltello su un muretto lungo la strada, l'ho ripreso dopo, l'ho messo nello zaino avvolto in dello scottex. Il giorno dopo l'ho riportato in macelleria”.
(In foto la vittima Antonio Alexander Pascuzzo)