“In nome del padre” di Massimiliano Amatucci sarà presentato venerdì 20 dicembre 2019 alla libreria Libertà di Torre Annunziata. Una spy story realistica che si concentra sul terrorismo islamico attraverso una lettura laica nello scontro tra religioni
Un uomo e una donna, uniti dalla provvidenza, ricevono l’incarico di sventare un attentato terroristico nella capitale inglese, destinato poi a deflagrare i propri terribili effetti nello scenario degli Champs Élysées. Un’avventura che corre veloce tra Napoli, Londra e Parigi, sino allo scontro finale in cima al grande Arco della Fraternità. Un thriller avvincente quello di Massimiliano Amatucci, “In nome del padre”, 252 pagine, 15 euro, edito da Kairòs Edizioni, che si presenterà venerdì 20 dicembre 2019 alle ore 18,30 alla libreria Libertà in Corso Vittorio Emanuele III a Torre Annunziata
Insieme all’autore ne discuteranno Andrea Palmieri e Francesco Alessandrella. La missione interiore del personaggio principale è quella di salvaguardare se stesso e i propri valori. Mentre quella che gli viene affidata, e attorno alla quale ruota il romanzo, sta nel salvare una certa visione del mondo. Un racconto crudo sulle dinamiche del terrorismo islamico concepito secondo una lettura laica nello scontro tra religioni.
Votato al bene, per raggiungere un fine superiore, il protagonista compie azioni deprecabili all’interno del ricco contesto socio economico dell’Europa di oggi, che stride con i valori cristiani e attira l’ira di varie forme d’integralismo.
“Dopo aver pubblicato due romanzi polizieschi, avevo voglia di cambiare direzione ed è stato naturale avvicinarmi ad un altro dei miei generi letterari preferiti, quello appunto del thriller”, chiarisce Amatucci. “Ne ho letti molti, considero maestri autori come Dan Brown, Robert Harris o John Grisham e, senza avere l’ambizione di raggiungere i loro risultati, ho voluto comunque confrontarmi con un mondo che sento vicino”.
La trama coinvolgente, gli argomenti di attualità, il realismo pungente che trabocca tra le pagine, arricchiscono un libro che ambisce a trasmettere una concezione laica del bene e del male, e si staglia contro ogni forma d’integralismo.
I primi capitoli, rivolti alla decodifica del personaggio principale, rappresentano il prologo di una originale spy story, che continua con una guerra tra religioni dove prevalgono i sentimenti personali e la fallibilità della natura umana. Anche l’epilogo è sorprendente; travolge con la sua onda d’urto i personaggi che l’attraversano, combattuti tra impulsi materiali e morali.
Perché leggere questo libro? “Credo che un motivo valido sia quello di poter coniugare una lettura d’evasione - scorrevole e diretta, in cui è soprattutto l’azione a catalizzare l’attenzione del lettore - a un romanzo che è anche in grado di far riflettere”, conclude l’autore.
Massimiliano Amatucci nasce nel settembre del 1973 a Pomigliano D’Arco. Dopo gli studi classici al Genovesi di Napoli, si laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II e diventa avvocato, professione che svolge tuttora. Cresciuto a Napoli, dopo un’esperienza londinese di un paio di anni, attualmente vive con la compagna a Torre Annunziata. Da sempre appassionato di letteratura, nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo: “L’agnello di Dio” (Watson Edizioni – Roma), dando vita ad una serie poliziesca che vede come protagonista il commissario Profumo. È del 2018 “La catena dei santi” (Romanzi Nulla Die).