Benevento sul fondo delle classifiche della Qualità della vita. Napoli invece è la più vivibile della Campania. Questo almeno per “Il Sole 24Ore” nell'edizione 2019, arricchita di nuovi indicatori.
Benevento è 95esima, perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno e finisce dietro a tutte le altre città della Campania. Pesano la pessima performance nel comparto “ambiente e servizi” dove il Sannio è penultimo in Italia, e la ricchezza, dove Benevento è centesima.
Ma va male ovunque per Benevento tranne che nel comparto Giustizia e Sicurezza: si vive tranquilli, in pratica, secondo “Il Sole 24Ore”.
Poco meglio Avellino, 94esima, Caserta 93esima e poi Salerno 86esima e Napoli 81esima. Insomma, in Campania si vive male, secondo gli indicatori de Il Sole 24Ore.
Quella delle “classifiche sulla qualità della vita” però è ormai diventata una gara tra indicatori, che alla fine indicano ben poco.
Un esempio: Italia Oggi, altro quotidiano economico che stila una classifica sulla qualità della vita, descrive una situazione diametralmente opposta. Benevento, peggiore per il Sole 24 Ore diventa la miglior provincia per Italia Oggi, viceversa, Napoli, migliore per Il Sole è la peggiore per Italia Oggi.
Addirittura negli stessi comparti si leggono classifiche opposte: “Affari e Lavoro” di Italia Oggi vede Benevento al top in Campania, quella del Sole penultima, e così via in numerosi aspetti discordanti.
Appare evidente dunque che non si può parlare in termini assoluti: il “si vive meglio” o “si vive peggio” naturalmente è soggettivo, a prescindere da quanti e quali siano gli indicatori utilizzati. Non è il numero di librerie, in tempi in cui chiunque può comprare un libro da smartphone e riceverlo a casa, o il litro di acqua in più o in meno che si disperde nella rete a stabilire la reale qualità della vita in un dato luogo.
Il nord è avanti per servizi, è chiaro: ma è chiaro che vivere ad Amalfi, ad esempio, o a Massa Lubrense, sia piacevole a prescindere dal numero di asili nido che ci sono a Trento. E se la distanza parla di una vita paradisiaca a Trento e di una vita infernale a Nerano o a Sant'Agata de'Goti è chiaro che questo tipo di classifiche lasciano il tempo che trovano.
Le classifiche e le statistiche restano utilissime per evidenziare tendenze, ma vanno prese per quel che sono, e non come responsi di un oracolo: altrimenti siamo all'uomo con la testa nel forno e i piedi nel ghiaccio...morto stecchito, ma con una temperatura media ottimale secondo la statistica.