Benevento

Diciotto febbraio del prossimo anno. Quel giorno, se non ci saranno sorprese, arriverà, dopo le eventuali controrepliche, la sentenza del Tribunale (presidente Rinaldi, a latere Di Carlo e D'Orsi) nel processo a carico delle sette persone coinvolte nell'indagine della guardia di finanza sulla Cassa di mutualità di Morcone. Si tratta della società cooperativa a responsabilità limitata, che, dopo essere stata posta in liquidazione coatta amministrativa il 16 novembre del 2011 con un provvedimento del Ministero dello Sviluppo economico, era stata dichiarata in stato di insolvenza dal Tribunale di Benevento nell'aprile del 2012.

Oggi pomeriggio la conclusione della discussione, con le arringhe degli avvocati Andrea De Longis junior, Giuseppe Maturo e Antonio Barbieri, rispettivamente, per Antonella Di Mella, 58 anni, di Morcone, presidente del collegio sindacale, e dei componenti dello stesso: Antonella Gramazio (dal 2007 al 2010), 53 anni, di Benevento, e Tommaso De Capua, 67 anni, di Amorosi. Arringhe terminate con la richiesta di assoluzione dei propri assistiti, per i quali il pm Patrizia Filomena Rosa, come si ricorderà, aveva invece chiesto, nello scorso giugno, la condanna a 6 anni. Facendo altrettanto, per bancarotta patrimoniale fraudolenta, bancarotta fraudolenta documentale e bancarotta preferenziale, anche per Nicola Parcesepe, 72 anni, Guglielmo Fusco, 68 anni - entrambi difesi dall'avvocato Roberto Prozzo -, Antonio Parlapiano (avvocati Aurelio Di Mario e Francesco Del Basso), 88 anni, e Pasquale Rinaldi (avvocato Domenico Russo), 63 anni, tutti di Morcone, membri del Consiglio di amministrazione.

Nella stessa occasione la dottoressa Rosa, che nell'udienza odierna ha depositato una replica scritta, aveva proposto anche l'assoluzione di Di Mella, Gramazio e De Capua, “perchè manca la prova”, da un addebito di bancarotta fraudolenta per distrazione, e la dichiarazione di intervenuta prescrizione, per tutti, delle contestazioni di associazione per delinquere, false comunicazioni sociali, falso in bilancio, omissione delle comunicazioni agli organi di vigilanza.

Cinquantasette le parti civili, rappresentate dagli avvocati Angelo Leone, Carmen Esposito, Giuseppe Bosco, Stefano Pescatore, Felicita Delcogliano, Nazzareno Lanni, Riccardo Venditti, Giuseppino Costanzo, Dionisio Lombardi, Massimiliano Toma, Antonietta Fortunato e Valerio Di Stasio.