Salerno

Alle ore 13.20, Vincenzo De Luca si è recato presso gli uffici della Questura di Salerno, in piazza Giovanni Amendola (martire della libertà), per presentare formale denunzia-querela nei confronti dell'On. Rosaria Bindi.
«Con tale atto, si chiede alla Procura della Repubblica di Roma di procedere penalmente nei confronti della predetta, per i reati di diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali ed abuso d'ufficio - si legge nella nota diramata a mezzo stampa -».
 
 
Un atto che De Luca aveva comunque pubblicamente annunciato e che, stando a indiscrezioni, sarebbe stato concordato anche con Roma: benché si tratti di un gesto personale di tutela della propria immagine e onorabilità. Certo, però, non sarà questo groviglio giudiziario a pesare sul suo prossimo insediamento.
 
 
Primo atto da governatore, la querela alla Bindi. E così la guerra è cominciata. Ma era tutto previsto. Sullo sfondo, come ai legali di De Luca è ben noto, la delicata valutazione sull'immunità parlamentare, che rende deputati e senatori non perseguibili per i reati eventualmente commessi nell'esercizio delle loro funzioni.
Nuovo caso giudiziario, stavolta nei panni della parte lesa,  per il neo presidente della Campania che per ora ufficialmente vive sotto la spada di Damocle della sospensione della Severino. Una sospensione che stando al governatore dovrebbe essere evitata, come sta ripetendo in queste ore, grazie ad un intervento dei parlamentari.
Altro che “le scuse del Pd” chieste dalla presidente della commissione bicamerale. 
 
Simonetta Ieppariello