Lioni

Ha ottenuto quasi undicimila preferenze, tremila in meno di cinque anni fa, ma in un contesto del tutto diverso. Connotato innanzitutto dal calo complessivo fatto registrare dal Pd un po’ ovunque. Per Rosetta D’Amelio, volto del partito in Alta Irpinia, una riconferma importante in consiglio regionale.

Onorevole D’Amelio, il suo è stato un grande successo personale, ottenuto nonostante il Pd in provincia abbia perso qualche punto percentuale…

«Sono davvero molto soddisfatta per un risultato straordinario. Credo che la gente ha apprezzato il fatto che ho difeso con forza l’Irpinia da Caldoro che l’aveva completamente cancellata dall’agenda politica della Regione Campania».

Dopo 5 anni passati all’opposizione, ora nel parlamentino del Centro Direzionale occuperà un posto tra le fila della maggioranza: un cambiamento di prospettive e obiettivi…

«Il mio impegno, la mia spinta propositiva saranno ancora più forti di prima, soprattutto per il ruolo che ci vede al governo della Regione. Adesso abbiamo un’altra responsabilità, quella di tutelare le persone che abbiamo detto che sono state penalizzate. Dobbiamo avere una grande attenzione al Sociale, agli idraulici forestali, ai giovani. C’è un lavoro fondamentale da fare e, cosa importante, dobbiamo spendere fin dal primo giorno le risorse europee. Non possiamo far sì che si ripeta lo scempio che ha fatto Caldoro, restituendo all’Europa 2 miliardi e 400 milioni di euro».

Dunque, da Napoli riflettori accesi sull’Irpinia e le sue vertenze ma adesso subito un’analisi di ciò che sta succedendo all’interno del Pd irpino…

«Il segnale dato da via Tagliamento indica un Partito Democratico che vuole persone che rappresentino realmente il territorio. Per cui noi dobbiamo aprire porte e finestre e costruire un partito che abbia un maggiore radicamento in tutta la provincia, comune per comune».

Il primissimo punto in discussione che porterà in consiglio regionale?

«Senza dubbio quello di chiedere alla giunta, che credo sarà fatta in tempi brevissimi, il rifinanziamento della legge sulla non autosufficienza. Su questo capitolo non ci sono più risorse e penso che non sia civile una società che dopo le scuole dell’obbligo lascia i ragazzi diversamente abili chiusi in casa».

La legge Severino, De Luca riuscirà a governare?

«Credo che Renzi non lo avrebbe fatto candidare se non ci fosse stata la volontà di risolvere il problema. Penso che si nominerà subito la giunta e, quindi, un vice presidente. Inoltre, questa legge, che è ingiusta ed anticostituzionale, perché presenta un trattamento diverso tra amministratori e parlamentari, deve essere modificata. Non c’è un amministratore che ha lavorato, anche bene sul suo territorio,che non abbia ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio. Naturalmente bisogna essere seri e rigorosi contro chi commette errori gravi, e si macchia di reati pesanti come concussione o sottrazione di risorse pubbliche, ma in via generale la norma va rivista».

Alessandro Calabrese