E' una storia double face, con imputati e parti offese che si scambiano i ruoli. E' già stata scandita da un rinvio a giudizio, al quale se ne è aggiunto, questa mattina, un secondo: quello di un 45enne di Paupisi, accusato di violenza sessuale, che il gup Gelsomina Palmieri ha spedito a processo.
Partirà il 9 luglio del prossimo anno e riguarderà un episodio che sarebbe accaduto a Vitulano il 14 luglio del 2017. Quel giorno, sostiene la Procura, l'uomo – è difeso dall'avvocato Ettore Marcarelli – si sarebbe introdotto “clandestinamente” nell'abitazione di una donna di nazionalità romena, in stato di gravidanza: più in particolare, nella sua camera da letto, dove le avrebbe toccato le parti intime dopo aver cercato di abbassarle le mutandine. Poi si sarebbe denudato, ma la reazione della vittima l'aveva spiazzato: lei avrebbe infatti gridato a squarciagola, richiamando l'attenzione di una vicina, che era subito accorsa. A quel punto, l'allora 43enne non aveva potuto far altro che allontanarsi.
Una vicenda finita al centro di una denuncia presentata ai carabinieri, che avevano avviato le indagini. Ma che, successivamente, avrebbe assunto un'ulteriore piega. Perchè il compagno della donna avrebbe costretto il 43enne, tra il 3 ed il 5 agosto 2017, a versagli la somma di 3mila euro per ritirare la denuncia. Si tratta di un 37enne romeno che ad aprile comparirà in aula con l'imputazione di estorsione. Secondo gli inquirenti, si sarebbe accordato con il presunto violentatore della convivente per incassare una prima tranche di 1500 euro. Appuntamento in un'area di servizio di Paupisi, dove la somma di denaro sarebbe passata di mano e nascosta dal cittadino straniero nella tasca del pantalone, dove i carabinieri l'avevano rinvenuta.