Avellino

Quella che sta per aprirsi in Irpinia rischia di essere la crisi peggiore, che non troverà soluzioni tampone di sorta, cambiando radicalmente e definitivamente il destino produttivo sul territorio. Il grido d’allarme lo lancia Giuseppe Morsa, Fiom Cgil, dai cancelli della Fca di Pratola Serra. La crisi dell’automotive rischia di mettere l’Irpinia in ginocchio.Morsa annuncia che la Fib sud di Nusco chiuderà i battenti e c’è forte preoccupazione per le altre aziende legate alla Fca e per la stessa azienda di Pratola Serra. Non ci sono più prospettive per lo stabilimento di Nusco e la proprietà ha deciso di dare il via libera alla cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. L’ennesimo dramma del lavoro che sta devastando la provincia di Avellino si consuma in Alta Irpinia e più precisamente alla Fib Sud, specializzata nella produzione di accumulatori elettrici, che si trova nell’area industriale di Nusco. Un quadro a tinte fosche quello delineato dal sindacalista che annuncia per domani una confronto allargato nella sala consiliare di Pratola Serra. «Un momento di confronto per guardare al futuro -spiega Morsa -. Siamo preoccupati. Le prime vittime sono i 27 lavorare  Fib Sud di Nusco. Per loro l’annuncio della cassa straordinaria per cessazione di attività è una vera e propria doccia fredda. Circa un anno fa, infatti, dopo un lungo tira e molla, l’azienda si era impegnata a garantire la piena occupazione di tutta la forza lavoro entro il gennaio del 2020. Alla Denso si parla di Cassa Integrazione dopo sei anni trascorsi sereni. I politici intanto restano in silenzio. L’Automotive è in crisi. Un passaggio del modello di mobilità impone una riflessione nuova e forte. Alla denso c’è casa integrazione. Un segnale drammatico”. Morsa invoca un’azione decisa. “De Luca a Nusco ha parlato con De Mita del progetto pilota. Parlano del futuro senza pensare al presente. Cosa serve? Serve una commissione attiva sull’Automotive e bisogna metterci mano. I politici locali devono fare squadra. A livello nazionale deve puntare ad un tavolo permanente per disegnare un futuro possibile per tutto il settore”.