“Ragazzi attenti, i like sono come pallottole, in certi casi ci vorrebbe l'interdizione dai social". Maria Teresa Giglio la madre di Tiziana Cantone lancia il suo grido d'allarme alle istituzioni e alle famiglie. "Che la vicenda di mia figlia, morta suicida per non aver retto alla gogna social dopo un video intimo pubblicato sul web, sia da lezione e da deterrente ai giovani d'oggi. Dobbiamo renderci conto che le parole sono come delle pallottole, quindi questo internet se da un lato ha migliorato e rivoluzionato la nostra vita, dall'altro ha il potere di distruggerla. E' giunta l'ora di adottare deterrenti seri, ci vuole l'interdizione dai social quando i ragazzi commettono questo crimine del revenge Porn e devono essere impiegati in servizi socialmente utili”.
La signora Giglio era a Torrioni per un'iniziativa organizzata da Comune e Regione Campania contro la violenza sulle donne. E' stata scoperta una panchina rossa nella piazzetta del Municipio alla presenza anche di Luigi Formicola, padre di Stefania la 28enne uccisa dal marito a sant'Antimo nell'ottobre 2016 “Io e mia moglie abbiamo definito il carnefice di nostra figlia una Faccia d'angelo, lui non ha calcolato chi ha tolto la mamma a due bambini, ha pensato soltanto di ammazzarla e basta".
"Ogni 15 minuti c'è una violenza sulle donne, questa è una piaga sociale - aggiunge Rosetta D'Amelio - sono numeri non da paese civile. Ma le donne non sono sole – chiosa il sindaco Oliviero - c'è l'opinione pubblica, le istituzioni e ci sono tante persone che hanno una sensibilità particolare per affrontare questo problema e che sono disposte ad aiutarle".