La Procura ha chiesto l'archiviazione, ma i genitori della piccola si sono opposti perchè non vogliano che venga scritta la parola fine. Ecco perchè stato necessario fissare una camera di consiglio: era in programma questa mattina dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, ma, a causa dell'astensione nazionale dei penalisti, è stata rinviata al 25 maggio. Quando verrà deciso il destino dell'inchiesta dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino e della Squadra mobile a carico di sette persone - ginecologi, anestesisti, neonatologi e infermieri del Rummo- tirate in ballo per il caso della neonata nata morta il 22 maggio del 2018. Sarebbe stata la secondogenita di una coppia di Cervinara che, assistita dagli avvocati Vincenzo Sguera, Domenico Mauro e Daniele Sorriento, con una denuncia aveva dato il là all'attività investigativa.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la mamma – una 34enne -era arrivata in ospedale intorno alle 20 del 21 maggio, dopo la rottura delle acque. Era stata immediatamente ricoverata per il parto, poi, la mattina successiva, le era stato praticato un taglio cesareo che sarebbe stato ritenuto indispensabile perchè, nel frattempo, il battito della piccola si sarebbe affievolito. Un'operazione terminata, purtroppo, con l'estrazione della bimba, ormai senza vita, dal grembo della donna. Il marito aveva chiesto l'intervento della polizia, che aveva sequestrato la cartella clinica.
A seguire, l'autopsia, affidata dal Pm ai dottori Antonio Palmieri, Ernesto Catena, Riccardo Margera e Roberto Paludetto. Mentre era caduta sui dottori Omero Pinto, Michele Selvaggio, Fernando Panarese, Antonio Chiantera, Luciano Iannone e Francesco Raimondi la scelta dei sette indagati, difesi dagli avvocati Andrea De Longis junior, Marcello D'Auria, Angelo Leone, Vania Cirese, Carmine e Cesare Monaco. Giuseppe Vacchiano, infine, era stato il professionista al quale si erano rivolte le parti offese.
Obiettivo dell'esame: stabilire se il dramma fosse stato determinato da presunte responsabilità, o se fosse stata la conseguenza di una improvvisa complicazione contro la quale non era stato possibile fare alcunchè. Le conclusioni dei suoi consulenti hanno indotto la Procura a proporre l'archiviazione, incrociando il no dei genitori: l'ultima parola sarà del giudice.