Valva

"Alla fine la colpa sarà di chi stava in hotel, di chi lavorava a Rigopiano e di chi c’è andato in vacanza. Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione nei confronti dei funzionari della Regione e dei personaggi che ci hanno fatto credere che Stefano era vivo, uccidendolo due volte. L’archiviazione è un colpo che fa molto male. Per quanto riguarda me e la mia famiglia non ho parole, mi sento preso in giro dalla giustizia". Alessio Feniello, il papà di Stefano, ha commentato così la decisione del giudice per le indagini preliminari di Pescara di archiviare la posizione di 22 indagati nell'inchiesta sulla valanga che travolse l'hotel Rigopiano.

Tra le 29 vittime della tragedia, anche il giovane originario di Valva. Il papà, Alessio, è stato da subito in prima linea nella richiesta di condanne esemplari per i responsabili. Il gip ha archiviato oggi - tra gli altri - i tre ex governatori della Regione Abruzzo (Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi), oltre all'ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e la dirigente della protezione civile Gianni Chiodi.

I presidenti abruzzesi erano finiti nel mirino per la mancata redazione della mappa del rischio valanghe. Nessuna colpa, per il tribunale pescarese, anche per la protezione civile. Era stata la procura stessa a chiedere l'archiviazione, nonostante l'opposizione dei familiari delle vittime.

Ora, il provvedimento del tribunale che riapre una ferita in realtà mai sanata. E che scatena la rabbiosa reazione dei familiari delle 29 vittime di Rigopiano.