Avellino

C'è voglia di centro, quasi una smania a giudicare dal moltiplicarsi di iniziative che si contano nelle ultime settimane. Ma quello che fino a ieri sembrava un sogno nostalgico oggi potrebbe diventare un concreto spazio politico che si riapre per i cosiddetti “moderati”.

E allora da un lato c'è Ciriaco De Mita che insieme a Paolo Cirino Pomicino rilancia il progetto dei popolari, dall'altro ora spunta la Federazione popolare democratici cristiani. 46 sigle riunite a Roma sotto un unico vessillo che rievoca la Balena Bianca,anche se il simbolo non è stato sncora scelto.

L'obiettivo è creare un nuovo contenitore politico alternativo alla destra sovranista della coppia Salvini-Meloni e al Pd. E coinvolgere tutti quei moderati delusi, a cominciare da quelli dentro Forza Italia che male hanno digerito la progressiva perdita di indentità (e di voti) del partito di Berlusconi ormai schiacciato sulle destre. Sono quelli che in questi ultimi mesi hanno pure guardato a sinistra, al nuovo soggetto politico renziano di Italia Viva che non esita a fare scouting anche dentro Forza Italia.

A celebrare il battesimo ufficiale, questa mattina, nell'auditorium Aldo Moro di via Campo Marzio, a pochi metri da Montecitorio, esponenti storici dell'ex Dc come Lorenzo Cesa, attuale leader dell'Udc, l'ex ministro Giuseppe Gargani, Mario Tassone, segretario nazionale del nuovo Cdu e Renato Grassi, segretario della Dc storica, che per anni si è battuto contro lo scioglimento della Balena bianca, decretato da Mino Martinazzoli. L'atto costitutivo è stato firmato davanti al notaio una settimana fa.

''Se oggi usciamo dalle catacombe per organizzarci al centro e rivendicare la nostra identità, è un fatto importante, direi che è una notizia'', ha dichiarato l'europarlamentare irpino Giuseppe Gargani che spiega le ragioni dell'iniziativa: ''Non vogliamo il risveglio della Dc come tale, ma oggi c'è ancor di più l'esigenza del centro, la necessità di aggregarci, che coinvolga tutti i moderati, alternativa alla destra eversiva e alla sinistra, a questo Pd, parte della maggioranza a sostegno del governo Conte''.

Dello stesso avviso Lorenzo Cesa: ''Mettere insieme oggi 46 sigle è un fatto straordinario, continuiamo l'avventura, quel percorso politico iniziato tempo fa' dall'Udc.

Da Roma è arrivato poi l'appello a un altro irpino centrista transitato in Forza Italia: Gianfranco Rotondi, assente all'iniziativa.

''Gianfranco ha messo in piedi una Fondazione della Dc, spero possa essere il presupposto culturale della nostra azione politica. La sua Fondazione può diventare il nostro strumento culturale''.

Il leader dell'Udc non ha dubbi: ''Basta con la politica urlata, sempre contro qualcuno o qualcosa. Noi siamo qui: l'Udc può essere lo strumento per riorganizzarci in un partito di centro. di ispirazione cristiana, che rimetta al centro della politica soprattutto la persona. Non è facile. Noi abbiamo una rete già in essere, soprattutto al Sud: va riordinata".

Cesa si rivolge agli ''amici di Forza Italia'', per convincerli a federarsi nel nome del centro, appunto: "Nelle prossime ore avrò un incontro con gli amici di Forza Italia: dobbiamo metterci tutti insieme, ci sono tanti di Forza Italia che la pensano come noi...''

Difficile dire quanti elettori oggi sarebbero pronti a sostenere una formazione centrista autonoma rispetto a destra e sinistra. Tuttavia la sensazione che esista una domanda di centro è diffusa.

Stando allo schema attuale avrebbe un peso parlamentare ridotto, anche per la quota maggioritaria del sistema elettorale. Tuttalpiù potrebbe sfruttare la propria forza e per allearsi a destra o a sinistra.

Di sicuro da quando sono cominciate le grandi manovre per cambiare il Rosatellum la suggestione di centro si è fatta più insistente.

La sensazione è che si tratti di operazioni che guardano sì a una domanda esistente sul mercato politico, ma quello che manca al momento è una vera offerta. Per ora sono solo schemi studiati a tavolino, ma di un leader politico nuovo con le necessarie doti per agitare la bandiera dietro la quale raccogliere i centristi non se ne vedono in giro. A parte Renzi.