Atripalda

Il candidato atripaldese al Consiglio regionale, Arturo Iaione, non ce l’ha fatta. Nonostante la vittoria della coalizione di centrosinistra guidata da Vincenzo De Luca, eletto governatore della Campania, il PSI non è riuscito ad ottenere i voti sufficienti per far scattare un seggio, spettante al candidato più votato e cioè al 73nne leader socialista, capace di ottenere 980 voti nell’intero collegio provinciale, di cui 213 ad Atripalda.

Gli irpini eletti al Consiglio regionale stanno venendo fuori queste ore (dovrebbero essere D’Amelio, Iannace, Di Cecilia e Ciampi), tuttavia i candidati più votati si sono piazzati al primo posto anche ad Atripalda e cioè la D’Amelio del PD (289 voti), Iannace della lista del presidente (229) e Foglia del NCD insieme a Festa dei Verdi (219), seguiti proprio dal candidato atripaldese Iaione.

In generale il dato elettorale, oltre a consegnare un’affluenza alle urne inferiore al 50% (47,86%), restituisce la conferma che il PD è sempre il primo partito cittadino (19,6%), trascinato da D’Amelio (aiutata dalla segreteria cittadina e dal vicesindaco Tuccia), De Luca (aiutato dall’ex sindaco Laurenzano, dalla dirigente provinciale Palladino e dall’ex vicesindaco De Vinco) e Palmieri (aiutato, in particolare, dal dirigente provinciale Antonacci), anche se rispetto a cinque anni fa (26,4%) il partito ha perso quasi sette punti percentuali.

Al secondo posto il Movimento 5 Stelle (14,4%) ed al terzo la lista di De Luca presidente (13,2%) spinta dal noto chirurgo Iannace e dal dirigente del PD Todisco, sostenuto in città dalla deputata Valentina Paris e dall’ex assessore Andrea Montuori

Forza Italia (12,3%), invece, nonostante le buone affermazioni di Di Cecilia, Fruncillo e Galasso (sostenuti dal coordinamento cittadino ed il primi anche da “Piazza Grande” di Battista e La Sala) perde circa dieci punti rispetto al PDL di cinque anni fa, ma andrebbero aggiunte le percentuali del Nuovo Centro Destra (6,3%) spinto dall’affermazione di Foglia (aiutato dal sindaco Spagnuolo e da buona parte dell’associazione “Italia Futura”) e dei Fratelli d’Italia (3,6%). 

Importante anche l’affermazione dei Verdi (5,7%) con Festa (votato dal gruppo del PD che fa riferimento all’ex assessore Troisi). 

Lo strappo con Foglia, invece, ha fatto vistosamente calare l’Udc (4,2%) che rispetto a cinque anni fa ha perso otto punti percentuali. Scelta Civica (4%), infine, nonostante il tandem con il Centro Democratico (rappresentato dall’ex presidente del comitato di quartiere Appia, Antonio Landolfi) paga la fuga del sindaco Spagnuolo e della famiglia Barile che lo ha fatto precipitare  rispetto alle Europee dello scorso anno (10%).

Nei prossimi giorni, probabilmente, si registreranno le prime conseguenze del voto, in particolare nel Partito Democratico e in Scelta Civica. Il segretario cittadino dei democratici, Gerardo Malavena, sembra abbia confermato ai suoi più stretti collaboratori che non ha cambiato idea rispetto ad alcuni mesi fa e che, quindi, dovrebbe dimettersi aprendo una fase di commissariamento. Scelta Civica, invece, dopo l’abbandono di buona parte del gruppo dirigente cittadino, compreso il sindaco Spagnuolo che negli ultimi giorni di campagna elettorale si sarebbe schierato apertamente con il candidato Pietro Foglia del Nuovo Centro Destra, si riorganizzerà intorno alle figure di Luigi Alviggi e Lia Gialanella, quest’ultima colpita dalla scomparsa della mamma, Magda Marcenò, proprio mentre ieri sera era impegnata come segretaria nella sezione elettorale n. 9 di via Adamo.

Gianluca Roccasecca