La crisi dell’Automotive in Irpinia non concede tregua. Ancora una crisi occupazionale per il comparto. Stavolta alla Denso di Pianodardine. Il colosso giapponese che realizza i condizionatori per tutte le auto prodotte da Fca comunica il calo della produzione ai suoi lavoratori. Di qui la decisione di licenziare circa 30 lavoratori interinali, impegnati però stabilmente e da anni all’interno della fabbrica della periferia di Avellino. “Questa condizione è figlia crisi stringente del comparto automotive in Irpinia - - dichiara Giuseppe Morsa Fiom Cgil -, dove si registra un drastico crollo del mercato delle vendite dell’auto. Stiamo attraversando una fase di transizione delicata e serve subito l’intervento dell’esecutivo del governo. Sarebbero dovuti intervenire prima per disegnare un altro paradigma della mobilità italiana. Un dramma lavoro che si ripercuote in Irpinia più che altrove dove tanto si è investito in questo settore - spiega -».
Alla Denso agli operai non sarà rinnovato il contratto, in staff leasing, perché, di fatto, la crisi di mercato della auto Fca (dalla 500 X alla Gip renegade, fino alle Alfa Romeo) si è materializzata con una flessione delle vendite. Un vero e proprio fulmine in un cielo che fino ad oggi sembrava essere stato sereno, a differenza delle altre ditte del comparto. Negli ultimi anni i lavoratori interinali erano stati pian piano riconfermati piuttosto che addirittura inglobati nella pianta organica. Ma la contrazione dell’attività lavorativa ha imposto una drastica riduzione dei volumi di lavoro e con conseguente avvio della cassa integrazione, anche per i 900 lavoratori dello stabilimento di Pianodardine. In pratica, la cassa integrazione sarà disposta il lunedì e il venerdì fino a gennaio. Da sei anni nessuna procedura di Cig aveva fatto capolinea nell’azienda di Pianodardine. Della crisi dell’automotive si parlerà venerdì, 6 dicembre a Pratola Serra. Vi prenderanno parte, tra gli altri, l’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, e il segretario nazionale della Fiom Cgil, Michele De Palma. Ieri intanto i segretari provinciali della triplice avevano commentato amaramente l’assenza di strategie di sviluppo. Una situazione insostenibile per Buonanima, Simeone e Fiordellisi che hanno annunciato la mobilitazione generale per il prossimo mese.
Perché non esiste una cabina di regia sulla crisi dell’automotive in provincia di Avellino? Se lo chiede la Fiom Cgil locale che lancia la sfida al Governo nazionale, a quello regionale e alle altre sigle sindacali. L’idea, che viene lanciata dal segretario provinciale, Giuseppe Morsa nasce da una serie di fattori. Il calo di produzione di motori alla Fca di Pratola Serra dovuto al crollo sul mercato del diesel, le difficoltà che sta attraversando la Limasud, officina meccanica di precisione di Pianodardine giusto per fare un esempio. E a questo elenco si aggiunge anche la Denso.
«L’automotive continua ad essere in crisi - spiega il responsabile provinciale della Fiom Cgil - e le criticità ciclicamente vengono fuori. La crisi va affrontata a livello nazionale attraverso una programmazione ed un aiuto alle aziende in difficoltà, magari aprendo ad un nuovo modello di mobilità che dal diesel passi ad altri tipi di alimentazioni». Da qui l’idea di una cabina di regia sulla crisi dell’automotive in provincia di Avellino.